MUSICA
“Vi racconto come è nata Parole dette Male”: intervista a Liede, autore del brano di Giorgia in gara a Sanremo 2023
La canzone in gara al Festival di Sanremo 2023 porta la sua firma e quella di Alberto Bianco
Dal cuore al Festival: il viaggio di Parole dette male raccontato da Francesco Roccati, in arte Liede
Come fa un’emozione subitanea a compiere il viaggio dal cuore di un artista fino al palco del teatro Ariston di Sanremo? È questa la domanda alla quale ha dato risposta Francesco Roccati, in arte Liede, autore insieme ad Alberto Bianco del brano Parole dette male cantato da Giorgia al Festival 2023. Ci siamo incontrati proprio a Sanremo, poche ore dopo la “prima” di Giorgia (e della canzone) sullo stage più prestigioso d’Italia, e questo è il racconto del viaggio in cui Liede mi ha condotto.
L’intervista al cantautore che ha scritto la canzone di Giorgia in gara al Festival di Sanremo
Francesco, che effetto ti ha fatto ascoltare la tua canzone cantata da Giorgia all’Ariston?
È stata un’emozione fortissima, divampavo. Vedere sul palco Giorgia e immaginare anche la sua emozione è stato unico. Poi se aggiungi che, oltre a me, la stavano sentendo tutti gli italiani… Ho provato davvero sensazioni forti.
È arrivata al Festival di Sanremo, ma Parole dette male è partita dal tuo cuore. Dove è stata scritta la prima parola di questa canzone?
Nello studio di Alberto Bianco (co-autore del brano, ndr), dove hanno trovato vita sia il testo della canzone che la musica. Il ritornello è nato da un impulso, da un urlo. Ero in casa e mi è uscito di getto: “la moto d’estate”. Da questa immagine è partito tutto.
Come mai questa canzone non l’avete cantata tu o Alberto Bianco? Quando è stata scritta Parole dette male sapevate già che sarebbe stata affidata ad un altro artista?
Io e Alberto siamo due cantautori, abbiamo sempre scritto per noi stessi ed anche nella stesura di Parole dette male abbiamo seguito le stesse modalità di scrittura. Però abbiamo presto capito che sarebbe stata più adatta una vocalità femminile per interpretarla. Inoltre l’abbiamo immaginata in uno scenario pop, che è distante sia da ciò che fa abitualmente Alberto e, soprattutto, da quello che faccio io. È avvenuta una magia con questa canzone, perché il lavoro dell’autore è oggi soprattutto quello di trovare top line, hook, ovvero elementi per rendere una canzone memorabile, per farla entrare nella testa delle persone il più rapidamente possibile. Invece Parole dette male non è stata scritta così, non rispetta queste regole, e non è banale il fatto che sia riuscita comunque ad arrivare all’Ariston cantata da Giorgia.
Cosa racconta questa canzone?
Parla di un amore passato, chiama dunque in causa la nostalgia, ma nonostante questo non ha una vena triste ed è ciò che più mi piace del brano. Anche Giorgia l’ha percepito così. Parole dette male racconta la capacità di guardare al passato sorridendo però al futuro, la forza di scorgere il bello nel presente nonostante l’aver perso qualcosa. Tutto ciò che è passato, bello o brutto che sia, è in qualche modo doloroso, ma è importante andare avanti nonostante tutto e senza voler dimenticare a tutti costi ciò che si è vissuto in precedenza. Ci insegnano che dimenticare è una cura, ma secondo me non risolve i problemi.
Ci sono parti di testo che hai scartato e che ora avresti voluto mantenere?
Solitamente mi capita, ma in questo caso l’abbiamo scritta di getto ed è rimasta poi praticamente invariata. Il ritornello l’abbiamo scritto tutto nello stesso pomeriggio.
Se non l’avesse cantata Giorgia, ma ad esempio un altro artista in gara a Sanremo, sarebbe cambiato qualcosa dal tuo punto di vista?
La voce di Giorgia è sicuramente un valore aggiunto. Per come canta, per la sua storia, per come è amata, fa sicuramente la differenza. Forse, essendo il mio primo brano ad essere in gara a Sanremo, mi sarei emozionato allo stesso modo anche se l’avesse cantato qualcun altro. Sarebbe probabilmente cambiata la percezione del pubblico, visto che Giorgia è un’istituzione alla pari del Festival.
Ti piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo come cantante in gara?
Mi piacerebbe tantissimo, ci spero. Ad oggi mi sembra un sogno, ma parteciperei volentieri.
La tua emozione, diventata musica, ha fatto un lungo viaggio ed è arrivata sul palco dell’Ariston: ora sei nella storia del Festival.
Era mia, nostra, di Francesco e Alberto. Poi è diventata di tutti. È una cosa meravigliosa, la cosa più bella che un autore possa immaginare.