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Valeria Fabrizi racconta il buio di Walter Chiari: “Si illuse di superarlo con la cocaina”

Valeria Fabrizi ricorda Walter Chiari, dal primo incontro all’innamoramento, poi l’amicizia e il supporto nei momenti più tristi per l’attore

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Valeria Fabrizi: la sua storia d’amore con Walter Chiari

Valeria Fabrizi, concorrente nell’attuale edizione di Ballando con le Stelle, ha di recente avuto modo di raccontare la sua breve storia d’amore con Walter Chiari, ricordando i momenti vissuti con l’attore tanto in gioventù, quanto lungo tutto il corso della vita, in cui lo ha aiutato a superare i drammi e le fragilità, come quello della dipendenza dalla cocaina.

Valeria Fabrizi: il primo ricordo di Walter Chiari e l’innamoramento

Valeria Fabrizi, in un’intervista pubblicata dal settimanale Oggi, ha confessato alcuni particolari sul suo rapporto con l’attore Walter Chiari, soffermandosi poi in particolar modo sul supporto che ha cercato di offrirli negli anni del carcere. Dapprima, il primo incontro con la Fabrizi: “Quando lo vidi per la prima volta ero una ragazzina, mentre Walter era già famoso. Eravamo vicini di casa a Verona e io lo considerai subito il mio principe azzurro – confessa l’attrice – In seguito ci ritrovammo sui palcoscenici del teatro [..]. Mi innamorai di Walter con la purezza di cuore di una adolescente. Se avessi voluto, avrei potuto sposarlo ma fin da allora mi resi conto che non sarebbe stato un buon marito“.

La solitudine di Walter Chiari, la dipendenza dalla cocaina e il carcere

Nonostante si spense relativamente in fretta la fiamma dell’amore, nulla influenzò il loro profondo legame. Un’amicizia sincera basato su stime e affetto reciproci, un sentimento che portò la Fabrizi a vivere al fianco di Walter Chiari anche i momenti più bui dell’attore: “Accanto a noi [la famiglia della Fabrizi NdR.] placava le sue ansie, acuite da una sensibilità estrema e da una snervante insicurezza. Quel groviglio psicologico si illuse di superarlo con la cocaina“. Solitudine e smarrimento, due sentimenti che hanno fatto da sfondo alla vita patinata di Chiari e che non tutti conoscevano. Poi l’esperienza del carcere: “Visse male il carcere perché la liberta per lui era necessaria come l’aria. In quel periodo mandava a me e a mio marito delle cartoline con l’immagine di cavalli imbrigliati, fino al giorno prima della sua scarcerazione in cui ce ne arrivò una con un cavallo in corsa. Ma per lui fu difficile ricominciare“.

Il ritorno di Walter con il supporto di Tata, poi la morte

E anche dopo il carcere si fece sentire la presenza della Valeri e tutto il supporto del marito Tata, anche lui affezionato a Walter Chiari: “Lo accolsi a braccia aperte [..] Mi presi cura di lui, grazie anche alla comprensione di mio marito. Il mio compito principale fu quello di tenere a bada gli spacciatori e i falsi amici, pronti a sfruttare la sua generosità e, in parte, ci riuscii. Ma purtroppo lui ogni tanto ricadeva in certe trappole“. In ultimo il dolore per la morte di Chiari, sopraggiunta a causa di un infarto: “[..] Stroncato anche dal tarlo psicologico della solitudine artistica. Registi e autori lo avevano dimenticato, convinti che i suoi ritmi fossero incompatibili con quelli della televisione e anche il cinema gli dedicava poca attenzione“.

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