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Uomini e Donne presenta il conto ad Andrea Nicole: pagare con l’umiliazione “l’onore” di essere stata accettata
Tutto iniziò con “quando l’ho vista la prima volta la guardavo cercando di capire cosa non andasse”, ed è finito anche peggio
“Il finale era scritto e non doveva essere questo“.
Già.
Ma d’altronde, tutto aveva avuto inizio all’insegna di un “quando l’ho vista la prima volta la guardavo cercando di capire cosa non andasse“.
Quando si scrive di Uomini e Donne si ha sempre la consapevolezza di non rivolgersi mai ad un lettore del tutto a digiuno e, a ragion veduta, sarebbe uno spreco di tempo ripercorrere a ritroso i troni rintracciando tutte le occasioni in cui il “regolamento è stato infranto”, la “redazione è stata presa in giro”, “Maria mancata di rispetto”. Perché scandalizzarsi così tanto davanti ad un atteggiamento sbagliato di Andrea Nicole, sicuramente non la prima a sbagliare ma di certo una delle poche ad essere stata messa pubblicamente alla gogna con tacito assenso da parte della De Filippi?
“Il finale era scritto e non doveva essere questo“.
Già, non doveva essere questo il finale.
Come vanificare “la rivoluzione” tra le 14:45 e le 16:05
C’è qualcosa di tristemente insito in questa frase, pronunciata in studio da Tina Cipollari ad Andrea Nicole, che vanifica tutte le buone intenzioni paventate sul far della nuova stagione da Maria De Filippi. In particolare quella di portare in televisione una tematica delicata, sinora mai affrontata apertamente all’interno del dating show, la storia intima e personale di una ragazza che ha completato il percorso di transizione da uomo a donna. Viene da supporre allora che dietro la volontà di esporre Andrea Nicole ci fosse un morboso intento di immolarla, darla in pasto al pubblico per la prima volta, in nome di una battaglia che si può combattere anche in televisione, quella contro i pregiudizi, contro gli stereotipi, quella del rendere semplicemente uguale a tutti una persona che sin da piccola ha dovuto familiarizzare con il diverso, dentro e fuori di sé, e lottare contro chi l’ha sempre guardata come diversa.
E proprio perché Andrea Nicole avrebbe dovuto essere la massima espressione della normalità, per quale motivo renderla così doverosamente diversa a tal punto da non perdonarle un errore, caricando la sua persona di pretese e aspettative come se, in fondo, dovesse sentirsi in debito nei confronti della tv, della società e del pubblico e per questo nella posizione di dover rendere indietro il favore alla De Filippi, l’onore di aver parlato di percorsi di transizione e identità di genere nel suo programma.
“Dovevi essere l’esempio“, come se, in fondo, Tina Cipollari avesse voluto presentare il conto finale da pagare.
Uomini e Donne doveva essere l’esempio, non Andrea Nicole
“Non vali niente come persona“; “c’era qualcosa che non andava in te“; “sei fasulla“; “sei l’esempio di una persona non per bene“; “siete due disonesti“; “una cosa vergognosa“. Queste le parole di Tina Cipollari e Gianni Sperti nei confronti di Andrea Nicole, e ci si chiede come sia stato possibile che Maria De Filippi non abbia deciso di intervenire e nemmeno tagliare (era una puntata registrata) il momento in cui, per il sol fatto di aver sbagliato, viene attaccata una persona sbattendole in faccia la frase che più di tutte poteva ferirla. E non può piangere, non può risentirsi, non può chiedere scusa: nulla può Andrea Nicole che, non essendo affatto uguale alle altre – perché questo è quello che in fondo è emerso – non poteva sbagliare.
Quanto accaduto a Uomini e Donne non si può descrivere con altri termini se non con la totale distruzione e vanificazione di una battaglia che pone ancor più l’accento sulla brutta e cruda realtà di come la televisione stessa, e solo di conseguenza il pubblico, non sia capace di trattare argomenti così profondi, culturalmente e socialmente. E più semplicemente, se a mancare sono i presupposti, non c’è allora motivo per vestire bandiere per cavalcare un sentimento che potrebbe andare a braccetto con lo share. Quel che rimane è l’odore che emana il silenzio di Maria De Filippi per gli oltre 40 minuti di insulti e umiliazioni per bocca di Tina e Gianni, l’odore che pervade le stanze del pubblico che non poi così becero ha percepito l’abuso e, soprattutto, l’uso. E quale rivoluzione e rivoluzione, Andrea Nicole è stata un bell’agnello sacrificale. E non si transige sull’erroraccio, sul rimprovero più che opportuno, sulla scorrettezza di Andrea Nicole e Ciprian, ma alla luce di tanti altri vergognosi soggetti che sono stati avallati ieri quanto oggi e che hanno vergognosamente vorticato attorno a Uomini e Donne, viene da pensare che non siano sicuramente Ciprian e Andrea Nicole “il peggior scandalo della storia del programma”.
“Il finale era scritto e non doveva essere questo”
Manipolazioni, violenza verbale, bullismo, body shaming. Il tutto quotidianamente. Il tutto sempre oltre i limiti dell’accettabile col benestare dell’intoccabile De Filippi. E alla luce di questo, una tronista e un corteggiatore che si incontrano e trascorrono una notte insieme all’insaputa della redazione salvo poi entrare in studio, appena 12 ore dopo i fatti, per confessare tutto, chiedere scusa e accettare di essere pubblicamente puniti, non sono sicuramente la pietra dello scandalo.
Volevano che Andrea Nicole fosse l’esempio di come, pur nati in un corpo diverso, potesse viversi in maniera normale e quasi banale la vita e l’amore nell’unico corpo di donna che gli è sempre spettato. E proprio questo è il finale che doveva essere scritto, in ragione di un epilogo che l’ha voluta solamente diversa, e diversa, e ancora diversa più di tutte.