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TV e SPETTACOLO

Un Re Mida dietro le quinte: storia e carriera di Marco Balestri

Il segreto del successo di innumerevoli trasmissioni tv ha un nome: Marco Balestri

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Più che un conduttore, più che un autore: Marco Balestri ha fatto la storia della tv italiana

Se ancor oggi, dopo quasi quarant’anni, ci ricordiamo di certi giochi a premi degli albori della TV commerciale italiana e ne consideriamo l’efficacia e la vivacità, lo dobbiamo anche a lui. E dire che, da giovane, il Dottore in Filosofia Marco Balestri era partito dalla natia Umbria con in tasca il tesserino di pubblicista per approdare a Milano, presso il Centro RAI di Corso Sempione, desideroso di diventare giornalista radiotelevisivo. Non lo presero in redazione, ma comunque lo dirottarono in radio per condurre un programma.

L’incontro tra Marco Balestri e Paolo Limiti

Poco dopo, Balestri ebbe la fortuna di incontrare Paolo Limiti, allora prevalentemente autore di trasmissioni: si stava preparando un gioco dedicato alle giovani coppie, da mandare in onda su Rete4 quasi tutte le sere e dal titolo M’ama, non m’ama. Ebbene, Limiti scelse proprio il giovane Balestri per redigere con lui i testi del programma e ciò permise al non ancora trentenne perugino (era la primavera del 1983) di mettere quel sale e quel pepe che sarebbero diventati un po’ il proprio personale marchio di fabbrica. M’ama, non m’ama, inizialmente condotto dalla coppia Sabina Ciuffini-Marco Predolin, andò molto bene a livello di ascolti e anche nella stagione successiva la trasmissione venne confermata (sia pur con la sola variante della torinese Ramona Dell’Abate al posto dell’ex-valletta di Mike Bongiorno).

Da M’ama, non m’ama a OK, il prezzo è giusto!

Poi, però, Mondadori vendette Rete4 a Silvio Berlusconi e fu così che Marco Balestri si trovò catapultato in Fininvest (la futura Mediaset), scrivendo idee e sviluppando testi a tutto andare, anche facendo talvolta centro. Vi fu subito un’evoluzione di M’ama, non m’ama ne Il gioco delle coppie, trasmesso dapprima nel tardo pomeriggio da Italia1 e Rete4 e poi nel primo pomeriggio su Canale5, con la conduzione del solo Predolin (poi passata a Corrado Tedeschi nei primissimi anni Novanta). Poi fu la volta del primo varietà serale per il quale Balestri scrisse i testi, ossia Viva le donne! con Amanda Lear e l’attore Andrea Giordana. Seguì il debutto di Iva Zanicchi come spigliata presentatrice di giochi con quel mattutino Facciamo un affare! che per la cantante reggiana fu il banco di prova che di lì a poco l’avrebbe portata a condurre per anni OK, il prezzo è giusto!. Anche Una rotonda sul mare, la gara canora dedicata a canzoni ed artisti del passato e trasmessa nelle estati del 1989 e del 1990 su Canale5 con Red Ronnie padrone di casa (affiancato il primo anno da Predolin e dal duo comico Teo Teocoli-Massimo Boldi, mentre deuteragonista della seconda edizione fu Mara Venier), fu scritta tra gli altri, puntata per puntata, da Marco Balestri.

Negli anni Novanta, il brillante autore perugino cominciò ad apparire anche in video, rendendosi protagonista di alcuni tra i momenti meglio riusciti di Scherzi a parte, quel festival della goliardia in cui Balestri stesso si sbizzarrì nell’inventare molte delle situazioni apparentemente imbarazzanti “subìte” da personaggi celebri, non solo del mondo dello spettacolo. Nel frattempo, con l’arrivo dalla RAI del giornalista toscano Alberto Castagna, dimessosi dal TG2 per accettare la proposta del network berlusconiano, saltò fuori un format olandese intitolato come una notissima canzone dei Beatles del 1967, All you need is love.

Il passaggio dal dietro le quinte alla conduzione

Balestri lo italianizzò a dovere, ribattezzandolo Stranamore essendo il ruolo di Castagna quello del confidente degli innamorati che si presentavano negli studi di Cologno Monzese (non sempre gente comune, a dire il vero: ogni tanto cominciavano ad essere utilizzati dei figuranti) e curò egli stesso quasi tutti i servizi in esterni. Erano trascorsi dieci anni da M’ama, non m’ama e circa tre dalla fine de Il gioco delle coppie, ma sembravano passati anni luce: l’allegria e il divertimento di una volta qui cedevano il posto alla serietà (vera o presunta che fosse) con cui venivano descritti i problemi sentimentali ed evidenziate le sensibilità dei singoli giovani partecipanti. Il programma funzionò benissimo e fu il maggior successo in assoluto per l’oggi compianto Castagna. Seguì poi il fortunato (e assai discusso) Il brutto anatroccolo su Italia1, che Balestri stesso presentava assieme ad Amanda Lear, ma eravamo oramai giunti alle ultime briciole del Novecento.

Con il tempo Marco Balestri si dedicò ad ideare altri format, non molto fortunati in verità, per poi passare al ruolo sempre più costante di opinionista, sia su Mediaset che in RAI. Comunque ancor oggi egli è sulla breccia (a parte qualche periodo di pausa) e confida ancora nella forza di una TV generalista che ai più sembra invece aver perso quel ruolo accentratore dei bei tempi.

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