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Tutti i vincitori del Grande Fratello Vip: dal protagonismo di Alex Belli al silenzio di Davide Silvestri
Non tutte le sorelle nascono come le Ferragni e non importava se in bene o in male, Alex Belli voleva solamente che si parlasse di lui: chi sono i veri vincitori del Grande Fratello Vip
All’indomani della finale del Grande Fratello Vip, nonostante i mesi, i giorni e le ore di diretta (più di 4mila, come ha sottolineato Signorini ieri sera), quel che rimane si riduce tutto al nome del vincitore. In questo caso dovremmo dire al nome di Jessica Selassié, che assurge ad essere il riassunto di un’intera edizione. È Jessica la personalità che meglio può descrivere cosa abbia funzionato quest’anno consacrandola alla vittoria, ma anche cosa invece non abbia funzionato affatto, quali siano state le dinamiche che l’hanno coinvolta o travolta e che, immancabilmente, rispecchiano anche ciò che il pubblico ha apprezzato o disprezzato dell’intero reality.
Sulla carta il gioco è stato vinto da Jessica Selassié, in ascesa da mesi con la sua personalità molto poco televisiva e la sua strategia terra-terra che ben rispecchia i tempi che corrono con le sue mire economiche che hanno reso più concreto un bisogno che tocca, ora, anche i vip. Sarebbe tuttavia riduttivo parlare di “un vincitore” o di “una sola vincitrice”. Come ogni anno, ogni edizione del Grande Fratello Vip (o non vip del caso) fa salire sul carro dei vincitori molteplici entità: temi, dinamiche, personalità, caratteri, abitudini, concetti, pubbliche opinioni, argomenti d’interesse. Discorso che funziona anche se rovesciato, parlando degli sconfitti ben più numerosi del “cimitero” di volti grigi dei vipponi eliminati che ora anima l’homepage del GF Vip. Non c’è però ragione per soffermarsi sul lato oscuro, indagando necessariamente cosa sarebbe potuto essere migliore o andare meglio in un giorno di “festa” per un il reality che, ancora una volta, dopo un numero quasi difficile da tenere a mente di edizioni, è riuscito nel suo fine ultimo: intrattenere con leggerezza, nel bene e nel male.
Non solo Jessica Selassié: tutti i vincitori del Grande Fratello Vip
Parliamo dunque dei vincitori di questo Grande Fratello Vip ben oltre la scontata Jessica Selassié.
Tra coloro che hanno vinto questa edizione c’è sicuramente il detto “chi si fa i fatti propri campa 100 anni“. Ce lo ha insegnato magistralmente Davide Silvestri, per lunghi mesi taciturno in diretta, coinvolto ma mai troppo direttamente nelle dinamiche, strategicamente e innocentemente estraneo sempre, a tutto e a tutti. Sul finale persino a se stesso tanto da essere il più sorpreso, televoto dopo televoto, delle sue vittorie. Un atteggiamento premiato quest’anno (sicuramente perché fortemente contrapposto alla stucchevole sovraesposizione di terzi) e che invece, nella passata edizione, era stato condannato al punto da penalizzare un innocente Andrea Zelletta di turno, l’uomo che non è mai riuscito a scollarsi di dosso il soprannome “comodino“.
Non tutte le sorelle nascono come le Ferragni
Sul carro di chi festeggia oggi è poi indubbiamente da far salire il concetto che non tutte le sorelle nascono come le Ferragni. Decostruita l’immagine idilliaca della sorellanza televisiva, i dissidi e le faide familiari tra Lulù, Jessica e Clarissa dipingono un altro quadro, dai colori realistici. Va bene il legame di sangue, ma come succede nella vita, così può succedere in televisione di non sopportare, non tollerare e anzi, trovarsi talvolta in profondo contrasto con chi con noi ha sempre condiviso tutto, persino i genitori. Dissapori passati, gelosie irrisolte, screzi senza tempo che mettono, sotto agli occhi di tutti, un altro modo meno scenico e plastico di essere sorelle, nel bene ma anche nel male. Essere, semplicemente e banalmente, sorelle ma non necessariamente migliori amiche, non necessariamente e forzatamente perfettamente compatibili.
In una società a colori, anche il grigio vuole la sua parte
Anche Delia Duran, a suo modo, riesce a uscirne vincitrice facendosi carico di uno stile di vita che finalmente sconfina oltre i limiti dicotomici del giusto-sbagliato, nero-bianco. Si può volontariamente decidere di non decidere, o non decidere di decidere di essere grigi, fuori dai canoni, illogici, irrazionali, contraddittori. E se con Delia Duran trionfano ben più di 50 sfumature di consapevole grigio, con Alex Belli trionfa la filosofia del “nel bene o nel male, purché se ne parli“. Perché chissà quanto poco importerà ad Alex Belli sapere se qualcuno a Trieste o qualcuno a Isernia oggi abbia o non abbia una bella considerazione di lui: l’unico obiettivo era far sì che, nel bene o nel male, le persone iniziassero a considerarlo. Amato o odiato, Alex Belli è sicuramente uno showman, divisivo certamente, ma uno showman. Vincitrice nella vita più che sulla carta, infine c’è Soleil Sorge che si porta a casa uno scatto di carriera scollandosi di dosso l’epiteto di ex di Uomini e Donne che l’ha classificata sinora. Ora Soleil Sorge è semplicemente la Sorge, o Soleil e per qualcuno persino solo Sole. (P.S. Anche da Soleil sembra arrivarci il monito: diffidare da qualunque riservato e importante imprenditore soprattutto quando il cognome rimanda a riferimenti geografici, Pamela Prati insegna).