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Tutte le volte che l’Italia ha scelto Berlusconi: dalla discesa in campo all’inevitabile triplice fischio

Un potere più volte ottenuto e perso, che gli italiani gli hanno voluto consegnare per 3 volte

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Quanto ha effettivamente governato Silvio Berlusconi?

Prima. Ben prima del 26 gennaio 1994, di quel “l’Italia è il Paese che amo”, addirittura in anticipo di un decennio. È infatti nel 1984 che l’intreccio tra Silvio Berlusconi e la politica italiana ha espresso il suo primo vagito, quando Bettino Craxi, al suo primo mandato da Presidente del Consiglio, si prodigò nell’emanazione di una serie di decreti legge (identificati appunto come decreti Berlusconi) che consentirono a Fininvest di continuare a trasmettere in simultanea regionale. [A fondo articolo il commento indignato che Vittorio Feltri fece sulla questione al tempo, ovvero nel 1990]. Forse in quel momento, grazie a quella vittoria che apriva il campo al Berlusconi imprenditore, è nata l’intuizione sulle potenzialità del mezzo politico. E, forse, in quel momento, tramite l’eletto Craxi, l’Italia della rappresentanza ha scelto per la prima volta Silvio Berlusconi.

Non come, ma quanto è stato Stato

La secolarizzazione politica del Paese, fiamma sempre più viva grazie al mantice vigorosamente compresso delle ultime generazioni, potrebbe oggi rendere offuscato nella mente di molti il reale curriculum parlamentare di Silvio Berlusconi, potrebbe far sfuggire il peso quantitativo della sua vicenda politica. Pertanto, si pensa che possa essere utile ribadire in numeri se non come è stato, ma almeno quanto è stato Stato, Silvio Berlusconi.

Berlusconi I

Solo 2 mesi dopo aver annunciato come nessun altro prima la volontà di prendersi un impegno politico, è salito sul primo carosello elettorale. L’Italia votante all’86,07% consegnò 16milioni e mezzo di voti alla coalizione formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale-MSI, Lega Nord e Centro Cristiano Democratico pari ad una percentuale del 42,84%, trasformatisi in 366 seggi su 630 della Camera dei deputati e 14milioni e 110mila voti al Senato (42,6% e 156 seggi su 315). Forza Italia fu subito partito-traino per la coalizione, primo per voti ottenuti nel dato relativo alla Camera e superato solo dagli avversari di Alleanza dei Progressisti relativamente ai voti per il Senato. Primo incarico per Silvio: Presidente del Consiglio.

L’entusiasmo durò poco. 7 mesi prima dello scontro con la Lega Nord sulla riforma delle pensioni, che portò ad una sfiducia e al Governo tecnico guidato da Lamberto Dini. Giorni al potere: 251, traducibili in 8 mesi e 6 giorni.

Berlusconi II e III

Due anni dopo, nel 1996, Silvio viene sconfitto al voto da Prodi e il suo L’Ulivo, trovandosi relegato al ruolo di leader dell’opposizione. Per riconquistare lo scranno del Presidente del Consiglio dovrà attendere l’11 giugno 2001. Le elezioni che portarono alla XIV Legislatura videro gli italiani (votanti all’81,35%) assegnare alla coalizione guidata da Berlusconi 18milioni e 398mila voti (49,56% e 368 seggi su 630) alla Camera e 14milioni e 400mila (42,53% e 176 seggi su 315) al Senato. Primo partito con distacco, Forza Italia rimase al potere fino all’aprile del 2005, mese in cui arrivarono le dimissioni di Silvio Berlusconi in seguito alle elezioni regionali. Ai nuovi 1412 giorni in carica, si aggiunsero poi i 389 del Berlusconi III.

L’ultimo Berlusconi

Nel 2006 arrivò una nuova sconfitta e solamente nel 2008 le nuove elezioni videro gli italiani riassegnare le proprie preferenze a Silvio. Il Centro-destra ottenne 17milioni e 400mila voti alla Camera e 344 seggi su 630 (46,81%) e 15milioni e mezzo di voti al Senato, pari a 174 seggi su 315 (47,32%). A votare fu l’80,63% degli italiani. L’esperienza si chiuse il 12 novembre 2011 con le dimissioni di Berlusconi, che non replicò più in seguito. Con questi ulteriori 1287 giorni, il totale di quelli in carica di Silvio si fermano a quota 3339. Messi in fila superano nove anni, un decennio al potere conferitogli per 3 volte dal popolo.

Quando Feltri attaccò Berlusconi e i decreti di Craxi

“Per quattordici anni, diconsi quattordici anni, la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’altro la perla denominata ‘decreto Berlusconi’, cioè la scappatoia che consente all’intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna”.

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