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MUSICA

Tra miliardi di stelle: il viaggio di Gimbo alle origini della libertà

L’INTERVISTA – Un legame viscerale con la propria terra, l’origine della libertà: il viaggio Tra miliardi di stelle di Gimbo

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Oggi vi raccontiamo la Gimbofilosofia, il pensiero artistico ed esistenziale che trova il suo massimo esponente nello stesso fondatore. Ci piace immaginarlo così Gimbo, all’anagrafe Giampietro Pica, uno dei cantautori romani che sta conquistando passo dopo passo la scena musicale italiana. Lo abbiamo intervistato a margine di un momento importante per lui quale è stata l’uscita del videoclip di Tra miliardi di stelle, uno dei brani contenuti nell’album Come l’uomo della Luna.

Gimbo e il viaggio Tra miliardi di stelle: il richiamo delle origini

Tra i miliardi di stelle, cosa hai trovato?

Solo cose buone (per dirla come una pubblicità…). Un punto di vista, un punto di partenza e anche un punto di ritorno. Qualche certezza in più, ma soprattutto un Mondo straordinario tutt’attorno.

Da quanto avevi in mente di portare “i posti da dove vieni” in scena?

Tra miliardi di stelle è la Via Lattea d’estate sopra casa mia tra le montagne e guardarla mi ha sempre portato lontano. L’idea di dedicare qualcosa a questi posti è una costante direi. Li ho vissuto tante cose, ho scritto anche diversi brani del disco come ad esempio Lontano da tutto che inizia proprio guardando la Via Lattea da casa. Il video è questo legame.

Quanto c’è delle tue origini nella tua musica?

Ho la sensazione che ci sia molto. Ci sono aspetti di me che esistono solo per il fatto di aver vissuto certe esperienze in quei posti. La musica che ho vive di questo inevitabilmente.

Cosa rappresenta per te Tra miliardi di stelle?

Un avamposto sul Mondo.

Passato, presente e libertà: la simbologia di Gimbo

Nella presentazione del videoclip si parla dei “luoghi colpiti dal sisma del 2016”, l’hai vissuto in prima persona?

Si. Mi sento di dire che il mio pensiero “dopo” è stato sempre quello di promuovere quei posti e la natura (soprattutto) per invitare a frequentarli. L’idea di abbandono l’ho combattuta sempre. Per questo appena posso, se sono fuori, ci torno e invito i miei amici a venire. Per questo ho realizzato il video, per far vedere cosa c’è.

Che cos’è per te la libertà?

Se penso alla libertà mi vengono in mente le sensazioni vissute sin da piccolo proprio nei luoghi del video. Pensare che tutto fosse possibile e senza limiti. Era così che vivevo lì. Togliersi di dosso le regole della città e vivere in maniera diretta e senza filtri. È un senso di benessere assoluto che oggi riprovo se respiro quell’aria e se sento quegli odori o certi suoni.

Cosa fai nella tua vita per la natura?

Poco. Nel senso che cerco di rispettarla e di capirla, ma mi rendo conto che è molto poco. La natura dovrebbe essere il bene più prezioso, ma in una società capovolta come la nostra è semplicemente qualcosa che sta lì.

A caccia di curiosità: “Mai ascoltata musica sotto la doccia

Qual è l’artista che più ha avuto influenza sul tuo modo di concepire la musica?

Non c’è un artista in particolare. Ce ne sono molti e ciascuno a modo suo. Purtroppo, non sono tra quelli che dicono questo è il mio artista e questo è il mio brano della vita.

C’è una famosa canzone che pensi sia assolutamente sopravvalutata?

Non lo so. Se ascolto una canzone posso dire se mi piace o meno, che poi questo significhi che è stata sopravvalutata non saprei. Non mi metto a dare un giudizio di valore assoluto. Magari ci sono canzoni che per me son capolavori che non hanno neppure ricevuto tre righe su un giornale.

Qual è la canzone che ascolti sotto la doccia?

In effetti, ora che ci penso, mai ascoltata musica sotto la doccia. Però ascolto l’acqua che scorre, a volte mi ci fisso come il miglior brano possibile. Anche li c’è un po’ della mia libertà.

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