
Tiziano Ferro: lo sfogo e la lettera letta al pubblico dell’Olimpico a Roma
Ancora nel pieno di giugno, mese del Pride, anche Tiziano Ferro fa sentire il suo grido di libertà richiamando riflessioni dall’alto del palco al centro dello stadio Olimpico, durante uno dei suoi ultimi concerti: la lettera letta ai suoi fan e la discriminazione subita in passato.
Un’esperienza personale sul palco di Roma
Tiziano Ferro è sicuramente uno dei più grandi artisti italiani ma anche uno dei tanti volti del Pride, della lotta per pari diritti civili contro ogni genere di discriminazione. In prima linea da anni, portavoce a sua volta e spesso della comunità LGBTQ+, Tiziano Ferro ha voluto questa volta leggere una vera e propria lettera scritta in occasione del suo concerto allo stadio Olimpico di Roma. Una lettera aperta, biografica, rivolta a tutti coloro che ancora oggi si sentono discriminati o perseguitati da chi minaccia la loro libertà di vivere la vita così come il sesso o l’amore.
La lettera di Tiziano Ferra e la lotta per la libertà di amore ed espressione
“Un paio di anni fa – legge la lettera Tiziano Ferro – un ragazzo sorpassandomi da destra mi gridò ‘brutto froci*’. Schizzando poi via come il perfetto codardo che era“. Un’esperienza personale quella che Tiziano Ferro ha voluto portare sul palco, davanti ai fan riunitisi per il suo concerto: “La cosa che mi rende maggiormente rabbioso di fronte a questi soggetti è questa. Hanno tutti in comune un elemento: la vigliaccheria“. Rabbia per la discriminazione, rabbia per l’incapacità di dialogare: “Io avrei voluto sbranare quel pusillanime – legge il cantante – ridurlo a terra per poi infierire. Restituire le offese, urlare forte per aggiungere terrore al dolore. Terminare solo quando avrei visto quell’idiota vittima della peggior mortificazione. Essere umiliato da un froci*“. Poi un ammonimento proprio a chi ancora deve combattere contro questo genere di violenza: “Prendetevi la vostra vita, qualunque essa sia. Diventate ciò che volete e non ciò che gli altri vogliono“.