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Cinema e Teatro

TFF 41: Drusilla Foer racconta l’impresa di Roberta Betti, la donna che riapriva i teatri

Una donna, una città, un teatro: il documentario di Francesco Ranieri Martinotti

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Dai denari non nasce niente, dai teatri nascono i fiori: l’insegnamento di Roberta Betti diviene immortale grazie a Martinotti

Non Drusilla Foer, elegante e nostalgica narratrice di una vicenda che la vede coinvolta anche in prima persona, non Prato, città che permea in modo fondamentale il racconto del documentario di Martinotti presentato al 41° Torino Film Festival, e nemmeno il teatro Politeama Pratese, capro espiatorio per l’espressione di un destino che forse era davvero scritto, ma Roberta Betti. Lei è l’assoluta protagonista di La donna che riapriva i teatri. Una donna unica come tante che, grazie a caratteristiche personali rare, è diventata simbolo civico, artistico e morale di un’intera città e non solo.

Le doti del documentario non risiedono tanto nella qualità della scrittura o nelle raffinatezze di montaggio, né negli escamotage utilizzati per coniugare passato e presente del teatro Politeama Pratese, ma nella volontà di rendere lo sforzo di Roberta Betti esemplificativo di ciò che non solo lei, ma l’Italia intera, è stata, è quando vuole e potrebbe essere un domani se mossa dalle giuste intenzioni e motivazioni. Drusilla Foer si eclissa a favore della vera protagonista del racconto come solo i grandi sanno fare: elegante e sincera, accompagna lo sguardo dello spettatore verso il vero oggetto d’attenzione del racconto di Martinotti, la Betti, sempre presente, ma costantemente sfuggente. Peccato che un problema di salute abbia tolto a Drusilla la soddisfazione di ascoltare il meritato applauso dei presenti in sala. Una storia che merita attenzione e diffusione.

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