Tax Freedom Day: da oggi gli italiani smettono di lavorare per pagare le tasse

Il PIL prodotto da inizio anno è pari a quanto lo Stato ottiene attraverso il pagamento delle tasse da parte dei lavoratori

Oggi, martedì 7 giugno, è il Tax Freedom Day, ovvero il giorno di liberazione fiscale, data che segna la “fine” del versamento delle tasse dei lavoratori allo Stato. Si tratta di una celebrazione fittizia, naturalmente, perché indica esclusivamente che il tempo lavorato da tutti gli italiani dal 1 gennaio 2022 ad oggi è servito a rimpinguare le casse nazionali.

Come si calcola il Tax Freedom Day

Il calcolo preciso è stato effettuato dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese C.G.I.A: di Mestre, che ha ragionato in questa maniera: prima di tutto è stato stimato il PIL nazionale annuo, traendone di conseguenza il corrispettivo giornaliero.

Successivamente è stato calcolato il gettito dei contributi previdenziali, imposte e tasse che verranno complessivamente versate (sempre nell’anno in corso), ottenendo così una cifra che è stata raggiunta, a quotidiani colpi di PIL, nella giornata di ieri.

Da oggi gli italiani lavorano per le proprie tasche

Detto in maniera semplice, il PIL prodotto dagli italiani dal 1 gennaio al 6 giugno 2022 è ciò che il Paese assorbe attraverso contributi e tasse. Da oggi e fino al 31 dicembre, il PIL generato sarà invece l’equivalente che spetta ai cittadini. Il Tax Freedom Day è così un gioco, nulla più, che però evidenzia il peso fiscale italiano sui lavoratori.