MUSICA
Tananai: “Ho pensato ‘all’Italia non piaci'”, e il significato del nome d’arte
Tananai si racconta a 360 gradi
Tananai: il miracolo di Sanremo
Tananai, un vero e proprio miracolo di Sanremo. Ufficialmente ultimo nella classifica, nella vita reale non si sente altro che sue canzoni (ora è uscita anche l’ultima, Pasta).
Tananai: cosa significa il nome d’arte
Tananai in un’intervista per Il Corriere della Sera, si è raccontato a 360 gradi. Tra amore, vita privata, ricordi. E ovviamente il Festival di Sanremo. Le sue ultime collaborazioni musicali, ad esempio quella con Fedez e Mara Sattei in La dolce vita, riportano il cantante (classe 1995) alle vette delle classifiche. E perciò degli ascolti.
Tananai ha in primis rivelato perché ha scelto questo peculiare nome d’arte. Tananai è un’inflessione dialettale del Nord Italia e viene usata per riferirsi a chi fa fracasso. Il nonno del cantante usava dunque questo termine, riferendosi al nipote: “Mi chiamava così, non ero un tranquillo, facevo sempre suonare i bicchieri con le forchette. È morto quando avevo 7 anni, il nome d’arte è un omaggio all’unico in famiglia che non sono riuscito a stressare con la mia musica”.
Tanai, il cantante rivela: “Ero un ragazzino obeso”
Sulla vita personale da ragazzino, il cantante ha invece rivelato (sulla scia dei ricordi): “Fino a che con non ho avuto il motorino, che con un amico usavo per arrivare a San Babila, la metropoli sembrava distante. La mia è stata una vita di periferia tranquilla, senza problemi. Al massimo qualche battuta tipo “ciccione” e qualche spintone quando ero un ragazzino obeso. Non direi bullismo, anzi, nulla in confronto ai tweet di Sanremo“.
E ancora: “In seconda media ero 1 metro e 50 e pesavo 82 chili. Adesso ne peso 76 e sono 1 e 82. Ho anche saltato qualche mese di scuola perché non volevo farmi vedere: ero in carrozzina per un problema a un ginocchio. Quell’estate ho iniziato a mangiare bene, sono arrivati gli ormoni che mi hanno fatto crescere in terza, quando ho iniziato a piacere alle ragazzine, pensavo mi prendessero in giro“.
Tananai: il momento difficile a Sanremo
Per Tananai Sanremo è stato tanto importante quanto difficile. Queste le sue parole: “Mi sono incazzat*. Non per le critiche, ma con me stesso. Pensavo di aver bruciato un’occasione. Dopo la prima serata ero felice che fosse uscita la voce (…) Ai tempi dell’università mi veniva la lingua felpata a parlare in pubblico. Invece quella notte mi sono svegliato, ho preso il cellulare e ho visto il diluvio di critiche. Ho pensato ‘all’Italia non piaci‘”.
E poi, la svolta: e cioè la varie occasioni lavorative e di collaborazioni musicali. Perché il cantante ha scelto di reagire: “Il giorno dopo il ritorno a casa mi chiama il mio manager e mi dice che tutti mi vogliono“. Insomma, un grande risultato per un ragazzo di periferia, che dopo il liceo ha lasciato l’università (di Architettura) per dedicarsi alla musica. E per scommettere su di lei. E se arrivasse un’altra chiamata da Amadeus? Tananai ha chiosato, conciso: “Dipende dalla canzone. Non ci puoi andare solo per ma manie di protagonismo, altrimenti è come con la droga, a un certo punto finisce“.