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Surimi di granchio, ma del granchio c’è il sapore e null’altro

Se ancora pensiate che nel surimi ci sia davvero il granchio, beh, vi sbagliate

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Surimi: gli ingredienti contenuti nei bastoncini arancioni

Chi mangia il surimi pensando di ingerire polpa di granchio, si sbaglia. O almeno, si sbaglia per un buon 70%. Già, perché quei bastoncini colorati di bianco e arancione contengono solo una media del 30% di pesce vero.

Il resto degli ingredienti? Sale, zuccheri e polifosfati. Ma anche coloranti per ottenere le tipiche sfumature arancioni, poi fecola di patate per migliorarne la conservazione a basse temperature, l’albume d’uovo per ottenere una lucentezza gradevole all’occhio, grassi vegetali e aromi artificiali di granchio o di aragosta per conferire il falso sapore di pesce.

Ha il sapore di granchio ma il granchio non c’è: ecco i pesci di cui è fatto il surimi

Quello che può sembrare un cibo appetitoso, fresco e veloce, ad uno sguardo più attento si mostra in realtà essere un alimento da evitare quanto più possibile. Sebbene venga considerato generalmente polpa di granchio, in realtà sono utilizzate molte altre specie marine, come merluzzo, sgombro, suri e carpe asiatiche.

Anche in questi casi, comunque, la qualità dei prodotti non è certamente di prima scelta. Vengono impiegati prevalentemente scarti industriali e avanzi provenienti da lavorazioni precedenti. Tutti gli ingredienti elencati, prima di assumere la forma con cui noi conosciamo il surimi, attraversano moltissime fasi di lavorazione che rendono il prodotto finale decisamente scarso di proprietà nutritive.

Non solo la salute umana, ma è anche quella del portafogli a rimetterci

A condire il tutto, c’è anche la questione che riguarda il prezzo. I surimi in commercio si aggirano infatti tra i 7 e i 20 euro al chilo. Si parla di cifre decisamente elevate se si considera la scarsa qualità del prodotto e la minima quantità di pesce contenuta al suo interno.

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