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Cinema e Teatro

Stanley Kubrick: se è diventato regista, bisogna ringraziare il padre

Come un regalo ha cambiato la vita di Kubrick (e la nostra)

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Stanley Kubrick: un regista totalmente immerso nel suo mestiere di creatore cinematografico

Guardando le fotografie di backstage che ritraggono Stanley Kubrick al lavoro sul set, è lampante quanto profondamente fosse immerso nella creazione dei suoi film. Rare sono le immagini in cui lo si vede seduto sulla tipica sedia del regista, da cui molti suoi colleghi monitorano staticamente la regia impartendo ordini a destra e a sinistra. Kubrick era diverso: sempre in movimento, spesso dietro ad un obiettivo alla ricerca del miglior punto di vista possibile per raccontare le storie dei suoi film.

Stanley Kubrick e quel regalo che gli cambiò la vita, per sempre

Moltissime pellicole che portano la firma di Stanley Kubrick hanno diverse inquadrature dal basso, quasi rasenti al suolo. Il low-angle shot è diventato uno dei punti di ripresa prediletti dal regista americano. Questa particolare estetica non è nata a caso. Infatti, il suo modo di guardare al mondo è stato profondamente influenzato da un regalo che ricevette per il suo 13° compleanno dal padre: una macchina fotografica. Più precisamente, una Graflex.

Una Graflex, la prima macchina fotografica di Stanley Kubrick.

Low-angle shots: la loro origine nella cinematografia del regista americano

Non essendo particolarmente incline allo studio, uno dei passatempi preferiti dallo Stanley adolescente era passeggiare per la città di New York a scattare immagini. La macchina fotografica donata dal padre era però molto ingombrante, e anche molto pesante. Gli toccava portarsi dietro una fotocamera di 3,8 chili (per intenderci, una mirrorless odierna pesa appena mezzo chilo). A causa delle sue dimensioni era infatti impossibile per il giovane Stanley portarla a tracolla con una cinghia. Inoltre, i soggetti da lui fotografati sarebbero stati probabilmente intimoriti alla vista di una camera di quelle dimensioni. Aveva quindi trovato una soluzione per coniugare comodità e discrezione: mettere la macchina nascosta in una borsa, con un’apertura in alto in modo da poter guardare attraverso il mirino a pozzetto e un foro sul davanti, così da lasciare scoperto l’obiettivo.

Un low-angle shot nel film The Shining.

Insomma: il peso della Graflex e la scomoda posizione di ripresa che imponeva (spesso quasi rasente al suolo) hanno contribuito alla formazione di un’estetica personale che Kubrick ha trasportato dalla fotografia alla cinematografia. È anche grazie a questi elementi se il regista americano ha sviluppato uno stile di ripresa decisamente unico e personale che lo ha reso immortale.

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