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Sonia Bruganelli in lacrime al GF: “Non riesco a vedere la disabilità di mia figlia come un dono”

Un profondo scambio di opinioni su un tema delicatissimo. Il ritratto di due coraggiose, forti seppur così diverse, mamme

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Sonia Bruganelli piange al GF Vip

Momenti di forte emozione all’interno della Casa del Grande Fratello Vip quando arriva il momento di Ainett Stephens, l’immagine di una donna forte delle sue debolezze e delle sue fragilità che con lo stesso occhio vigile con il quale vive l’ambiente del reality vive la sua vita oltre le mura dove cresce suo figlio, Christopher, affetto da autismo.

Ainett Stephens e il profondo discorso sull’autismo

Uno scambio di opinioni molto profondo quello avvenuto tra Ainett Stephens e Sonia Bruganelli, due donne che nonostante le loro diversità vivono fuori dalla Casa due situazioni molto simili seppur in maniera differente. Due punti di vista su un tema molto delicato come quello della disabilità. Il discorso viene da sé nel momento in cui Ainett si trova isolata dagli altri inquilini per parlare della sua esperienza personale con l’autismo, il disturbo che affligge suo figlio scoperto quando il piccolo aveva poco più di due anni dopo un’improvvisa e sospetta incapacità di parlare.

Sonia Bruganelli in lacrime: “Per me non è un dono

Ainett Stephens e Sonia Bruganelli

Un messaggio di forza quello di Ainett che ad oggi vive il presente sebbene in passato la scoperta dell’autismo e di dover convivere con un ospite malvoluto l’abbia gettata nello sconforto e nella depressione, facendole perdere in un primo momento il sorriso che ora sfoggia, ora che ha imparato a convivere e a lottare al fianco di suo figlio. Parole che arrivano a incoraggiare chiunque viva un’esperienza simile o uguale alla sua. Diverso e profondo lo sguardo sullo stesso argomento espresso dall’opinionista Sonia Bruganelli: “L’unica cosa che mi sento di dire, visto che vivo un situazione molto simile alla tua, è che vorrei tendere la mano anche alle persone che come me non sono ancora riuscite a vedere la disabilità di mia figlia come un dono“. E ancora, sempre la Bruganelli con le lacrime agli occhi: “Per me avrei voluto che mia figlia potesse correre e avere una vita come i suoi amici, sono contenta per te che con la Fede sei riuscita a essere forte ma credo sia giusto rispettare anche le persone che invece non lo vedono come un dono. Per me non è un dono“.

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