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Sgarbi mette fine alla polemica con Michele Bravi: “Non fare l’offeso. Parlavo del testo, non di te”
Vittorio Sgarbi ritorna sulla polemica con Michele Bravi spiegando il perché del suo intervento a Dedicato
Vittorio Sgarbi respinge la polemica e si scusa con Michele Bravi
Vittorio Sgarbi si “spoglia” su Youtube rispondendo, provocatoriamente, a Michele Bravi. Proprio del big del Festival di Sanremo 2022 aveva parlato Sgarbi qualche giorno fa a Dedicato rivolgendogli critiche come “tutto femmina” in riferimento alla sua interpretazione del brano di Mogol nel corso della serata cover di Sanremo. Bravi dal canto suo aveva fatto pervenire la replica via Twitter, lasciando decadere “giudizi medievali”. Non lascia decadere nulla invece Sgarbi che proprio a Bravi torna a rivolgersi chiarendo il perché di quella critica.
Sgarbi entra nel merito di quel “tutto femmina”
Da giorno tiene banco la polemica a distanza tra Sgarbi e Bravi. Tutto ha avuto inizio con una critica di Sgarbi, “tutto femmina” che sembrava fosse rivolto alla persona di Bravi e non al testo, come invece puntualizza e specifica oggi Sgarbi. Dall’altra parte Bravi ha risposto chiedendo di lasciare in sostanza i “giudizi medievali” fuori dalla porta. Così però, attraverso un video per certi versi anche provocatorio, Sgarbi fa però molta chiarezza sul suo giudizio espresso su Rai1, specificando come la sua critica fosse mirata al testo e alla sua “distorsione” e nient’affatto alla persona di Bravi, libero di esprimere la sua individualità. “Al cantante che finge di essere offeso o che è offeso dal mio spirito medievale, vorrei tanto dire che il medioevo è un”epoca meravigliosa – chiosa in apertura Sgarbi, con tono ancora polemico prima però di entrare nel merito della spiegazione – Mi ha molto colpito che tu hai fatto quello che io pensavo da tempo, cioè portare la giacca senza camicia. Questo è lo stile di Michele Bravi a cui guardo con ammirazione e, se opportuno, vorrei scusarmi con lui se non ha capito bene che io mi riferivo alla poesia, al testo di una canzone di Battisti se è lui che l’ha cantata“.
Sgarbi fa chiarezza: “Se ti ho offeso mi scuso, mi riferivo al testo”
Ritorna così Sgarbi su quel “tutto femmina“, prendendo le distanze da qualsivoglia giudizio sulla persona di Michele Bravi. “Mogol ha scritto un testo che per me è sacro e io mi riferivo al testo, non a te o al fatto che tu abbia una declinazione femminile sul piano psicologico, non ho in alcun modo discusso o posto limite né li posso porre. Se uno ha questa dimensione fluida può rivolgersi a maschile e femminile senza cambiare il genere di Laura e farlo diventare Lauro“, chiosa Sgarbi rifacendosi a Petrarca. Così Sgarbi specifica come la sua critica fosse rivolta alla sola volontà di andare ad agire su un testo “sacro”, che non ha bisogno di essere rivisto: “Se ti ho offeso, mi scuso. Tu fai il superiore perché sei Bravi, io sono soltanto Vittorio Sgarbi“. E infine, concludendo: “Ho cercato di salvare il testo. Io sono così creativo che sono pronto a imitarti quindi di ringrazio e ti prego di rispettare i testi di Mogol e Battisti, ti parla un grammatico non un inquisitore. Mi scuso con la tua sensibilità, auguri Michele Bravi e buona fortuna“.