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Sex Education: 5 motivi per vederla almeno una volta nella vita

Se ancora avete dubbi se guardare o meno questa serie tv, ecco i 5 motivi per cui dovete convincervi a farlo

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Sex Education: non è quello che sembra, è molto di più

Sex Education la si inizia, magari non proprio convinti. Si parte con il primo episodio, giusto per capire di cosa si tratta. Poi quei trenta minuti si trasformano in sessanta, poi ancora in ore. Se la si inizia, non se ne può più fare a meno. In occasione dell’annuncio dell’inizio delle riprese della quarta stagione di Sex Education, ecco una breve guida sul perché questa serie merita di essere guardata.

1. È un teen drama, ma non è necessario essere teenagers per apprezzarlo

Le questioni che si affrontano sono tutt’altro che banali e sono trattate in modo tutt’altro che infantile. Alcuni quesiti riguardano più da vicino gli anni della giovinezza, ad esempio: quanto è importante per gli adolescenti il dialogo e l’ascolto attivo? Che valore ha per loro il sentimento della libertà? Fino a che punto la famiglia e la società ostacolano (o facilitano) il processo di affermazione individuale?

Ma vediamo anche situazioni in cui ad essere coinvolti sono invece gli adulti, e questo fa capire che le relazioni sono complicate a ogni età e in ogni periodo della vita.

2. I personaggi, uno più pittoresco dell’altro

Niente personaggi bidimensionali, scontati e raffazzonati in modo superficiale. Al contrario, un ventaglio di personalità decisamente variegate.

Otis: il ragazzino vergine, mago del sesso. Maeve: la femminista post-punk dal dito medio facile e dalla mente eccezionalmente brillante. Eric: instancabile fonte di energia e entusiasmo. Ruby: la reginetta della scuola che vuole mostrarsi altezzosa e noncurante ma che rivela una sensibilità inaspettata. Adam: il figlio del preside, da temibile bullo a studente diligente. E colei senza la quale non sarebbe esistita la serie, la dottoressa Jean Milburn: sessuologa e irrefrenabile amante del sesso.

3. Tabù in lista d’attesa finalmente sfatati

Spesso, il dialogo riguardo alla sessualità si colloca in quella sottile linea situata tra il bisogno di condivisione e la vergogna nel farlo. Questo meccanismo contribuisce a creare false credenze poi difficili da ostracizzare. Sex Education insegna che la condivisione dei propri sentimenti attraverso un confronto aperto è sempre la soluzione migliore.

4. Uno stile senza tempo

L’epoca in cui si svolge la storia è difficile da definire. Ci sono gli smartphones ma gli abiti sembrano provenire dagli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Atmosfere futuristiche convivono con panorami pittoreschi. E a far da cornice a questo, una fotografia dai colori accesi che non passa mai in secondo piano.

5. Buona lezione di cultura musicale

Altro elemento perfettamente in sintonia con le vibrazioni della serie è la colonna sonora. Una vincente mescolanza di musica vintage (che comprende tra gli altri Muddy Waters, Talking Heads, Velvet Underground) e autori contemporanei come Ezra Furman o i Grizzly Bear. Inoltre, è davvero impossibile rimanere immobili sul divano mentre il gruppo musical della scuola fa le prove dei loro spettacoli.

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