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“Se è porno tolgo”: così i quadri si trasferiscono su OnlyFans

Le policy bloccano le grandi opere d’arte, e le opere d’arte se ne vanno

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Ci si prostra nella vita per non fare mai di tutta l’erba un fascio e poi basta un social network per appiattire i concetti relegando alcune delle più grandi opere d’arte nel catalogo dei contenuti che violano le policy per il loro contenuto esplicito. La censura non fa sconti né su Facebook né su Instagram e un ente del turismo di Vienna ha deciso così di traslocare la propria collezione artistica su OnlyFans, piattaforma molto più permissiva nei confronti dei contenuti vietati ai minori tra cui quelli sessualmente espliciti.

Quando le policy dei social censurano l’arte

Quella subita da alcuni dei più famosi musei d’arte viennesi è ascrivibile nel taccuino nero della censura da parte dei social network che non fanno sconti né distinzioni catalogando così grandi opere d’arte, contemporanee e non, a meri “contenuti sessualmente espliciti” e dunque da “cancellare”, banditi dai social con tanto di account sospesi. Capolavori di nudo, profili, sculture: lo scanner passa e dove rintraccia un contenuto sensibile blocca, poco conta che non si tratti di un vero nudo ma di un Velazquez o un Botticelli. Così l’arte, i musei e le fondazioni si trovano a dover battere sentieri alternativi per continuare a promuovere le proprie opere, patrimonio storico e culturale della società, ricorrendo a mezzi desueti come è accaduto recentemente a Vienna ove si è deciso per la creazione di un profilo su OnlyFans.

Le grandi opere di Schiele e Modigliani diventano “contenuti per adulti”

Nata nel 2016, per OnlyFans il 2020 è stato il vero anno di svolta. Nata a Londra, tra i suoi capisaldi, ha proprio lo scopo di essere molto meno sorvegliata rispetto ai social più in voga come Facebook, Instagram e TikTok, mettendo in atto una politica sui contenuti molto meno restrittiva e, in questo caso, castrante. Non si tratta dell’iniziativa di un singolo ma di una vera azione collettiva messa in atto dal Vienna Tourist Board, l’ente del turismo che si occupa di promuovere tra le tante anche l’arte viennese. Non una scelta voluta quella di approdare su OnlyFans ma un atto dovuto di fronte alla censura che li ha visti vittime di una nuova ondata di pudore, come loro stessi hanno voluto definire il caso.

Di Egon Schiele – repro from artbook, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10278431

Schiele, Rubens, Modigliani e Koloman Moser sbarcano così imprevedibilmente su OnlyFans al prezzo però di un abbonamento: rispetto alle altre piattaforme infatti, OnlyFans propone la diffusione e la fruizione dei contenuti solamente a chi si abbona in ragione di “contenuti visibili solo su pagamento“. Oltretutto, come si legge sul sito viennese, gli abbonati OnlyFans potranno usufruire gratuitamente di un biglietto valido o in quanto Vienna City Card o per la visita di uno dei musei contenenti le opere “censurate” quali l’Albertina Museum, il Leopold Museum, il Kunsthistoriesches Museum e il Naturhistorisches Museum Vienna.

Immagine in evidenza: Di Amedeo Modigliani – Fotografia autoprodotta, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45488368

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