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Sanremo 2023: le pagelle dopo l’ascolto in anteprima dei brani del Festival

Le nostre prime impressioni dopo aver ascoltato le canzoni in gara

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Le prime impressioni dopo l’ascolto delle 28 canzoni in gara

Il Festival di Sanremo 2023 è alle porte ed oggi è stato compiuto un altro passo decisivo nel percorso di avvicinamento alla manifestazione. Negli studi Rai di Milano e Roma sono state infatti presentate tutte le 28 canzoni dei big in gara. I giornalisti hanno così potuto trarre le prime impressioni sulla selezione musicale fatta da Amadeus e iniziare a prendere confidenza con i brani presentati dagli artisti. Ecco le nostre pagelle dopo l’ascolto in anteprima.

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato

Il ritorno al Festival di Sanremo di Gianluca Grignani non può che far piacere al pubblico, ancora molto affezionato al cantautore. Dopo aver fatto da spalla a Irama durante l’edizione 2022, questa volta Gianluca salirà sul palco come concorrente in gara. Lo farà con un brano intimo, dedicato al rapporto con il padre, che cerca redenzione. Canterà per sé, soprattutto, affidandosi al cuore e ai ricordi. Il brano cresce sul finale, ma il fiato manca solo nel titolo. Nessuna ambizione di vittoria, che per lui è però ottenuta in partenza, grazie a questo ritorno all’Ariston. Frase più bella: “Chi ha troppa libertà non ha parole”.

Voto: 6-

Colapesce Dimartino – Splash

Il sottofondo perfetto per i viaggi in auto di questo Festival di Sanremo 2023 è regalato da Colapesce e Dimartino. Meno istrionici rispetto al loro esordio sanremese, i due artisti parlano di un amore complicato, che non sembra esserlo però poi fin troppo. C’è un retrogusto di già sentito, soprattutto nella schitarrata che fa molto Musica leggerissima e in qualche vocalità che rimanda ai Subsonica. Perfetta per la radio. Lo splash finale sa un po’ di Striscia la Notizia.

Voto: 6

Articolo 31 – Un bel viaggio

Abbiamo capito che J-Ax ama i suoi ricordi, il suo percorso, il suo trascorso e i suoi amici che spesso negli anni sono stati anche nemici. Abbiamo capito che la nostalgia è una brutta bestia, ma per Sanremo 2023 era lecito aspettarsi una ventata di freschezza da parte di due che banali non lo sono stati mai. Perché crogiolarsi così tanto in questo omaggio a sé stessi? A metà tra una versione rap del motivetto Era meglio morire da piccoli e il resoconto dei panni sporchi lavati tra fratelli di consolle, il brano non stupisce. Lo scratch in pieno stile Domani smetto resta una figata. Lo dicono loro stessi: “La fantasia viaggiava”. Quanto è vero Ax…

Voto: 5-

gIANMARIA – Mostro

La voce è buona, il testo interessante, gIANMARIA si propone con coraggio e coerenza. Il ritornello scatta all’improvviso in piedi ed entra in testa, rimuovendo lo strato di apparente banalità del pezzo e facendo brillare la novità che rappresenta. Basta un solo ascolto per continuare a chiedersi: “Ma che ti sembro un mostro?”.

Voto: 6+

Anna Oxa – Sali

L’alone mistico e misterioso che attanaglia Anna Oxa riveste questo brano con una clamorosa trasparenza che lascia intravedere tutte le forme di un’occasione mancata. La voce è importante, non è una scoperta, ma resta da capire se il live sarà un plus o meno. Un brano che non decolla e non sembra volerlo fare. Per gli amanti dell’artista sarà un piacevole ascolto. Forse solo per loro.

Voto: 5-

Mr Rain – Supereroi

Di super in questo brano c’è poco, ma l’esordio al Festival di Sanremo andrà bene per Mr Rain. Un testo che non rivela segreti clamorosi, ma che non ha torto in una sola riga è accompagnato da una musica estremamente radiofonica che ce lo farà ascoltare a lungo in radio. A tratti spunta un sentore del primo Emis Killa, ma con meno rabbia dentro. Perfetta da dedicare, però più alla mamma che ad un partner.

Voto: 5,5

Rosa Chemical – Made in Italy

Furbo, nel senso migliore del termine, Rosa Chemical stupisce. Fuori dagli schemi, con un ritmo estremamente ballabile e radiofonico, ha l’effetto che forse avrebbe voluto suscitare nel pubblico Achille Lauro, ma che non ha fatto fino in fondo. Il brano diverte, soprattutto nel finale e quel “Pa pa parapa” ci metterà pochissimo ad entrarvi in testa. Darà la sveglia nelle lunghe serate del Festival.

Voto: 6,5

Giorgia – Parole dette male

Le parole in realtà Giorgia le dice benissimo. Un testo ben strutturato, coerente, una musica piacevole, una voce che certo non si può criticare, però le rime sono facili, forse troppo e non sembra avere i canoni per una memorabilità che dall’annuncio della sua presenza al Festival è stata data forse troppo per scontata. La sintesi la fornisce la stessa artista: “E tu alla fine eri una bella canzone che non si può ascoltare a ripetizione”.

Voto: 6,5

LDA – Se poi domani

Il figlio di Gigi D’Alessio probabilmente si toglierà l’etichetta tanto fastidiosa proprio grazie al Festival di Sanremo 2023 e al ritornello della sua canzone, tra i più facili da ricordare. Dolce, romantico, senza volontà di strafare, LDA risulta però estremamente sincero nelle sue intenzioni e questo si fa apprezzare. Tra i tanti giovani in gara non sfigurerà, anzi.

Voto: 6,5

Lazza – Cenere

Dardust dà la spinta che serviva al giovane Lazza, che sul palco di Sanremo ne avrà bisogno. La canzone è identificabile, cosa non da poco, e nonostante accelerazioni e frenate prevedibili porterà all’Ariston un po’ di piacevole e necessaria disco.

Voto: 6+

Ariete – Mare di guai

“Tutto ciò che amo mi fa sempre paura”. Ariete non è particolarmente ottimista, ma poteva trascinare meglio l’ascoltatore nel suo mondo. Una lieve forzatura di fondo lascia non pochi dubbi su come verrà percepita la canzone una volta cantata dal palco dell’Ariston. Il ritornello alla fine arriva al cuore, ma forse troppo tardi.

Voto: 5+

Sethu – Cause perse

Le paranoie sono tornate di moda, ma il dolore vero non sembra esserci. O perlomeno, non stupisce. Essere tra i big del Festival di Sanremo 2023 è già un traguardo importante e Sethu potrà trarne tutto il meglio divertendosi e facendosi conoscere al pubblico.

Voto: 5-

Tananai – Tango

Dolce, dolcissimo Tananai. Probabilmente meglio il Sesso occasionale del 2022 rispetto a questo tango che di argentino ha ben poco. Il senso di rivincita dopo il risultato dell’anno scorso sembra averlo spinto a voler dimostrare quanto è bravo a cantare: lo farà vedere a tutti, ma il Tananai 2023 è ben lontano dalle marachellate che abbiamo amato di lui.

Voto: 6+

Levante – Vivo

Levante è libera ed ha una voglia matta di farlo sapere al mondo. Il modo in cui ha scelto di renderlo noto forse è un filo complicato. In Vivo si pone le domande più difficili (“Come stare al mondo?”) fornendosi le risposte più semplici (“Vivo come viene”). In fondo sembra lo stesso tema trattato l’anno scorso da Ditonellapiaga e Rettore (con ansimata immancabile), ma il risultato non sembra essere alla pari. Infine, perché tutti quei “perchè”?

Voto: 5,5

Leo Gassmann – Terzo cuore

Ecco chi ha davvero sorpreso in positivo. Il tocco dei Pinguini Tattici Nucleari si sposa a pennello con la sua voce e farà ancora meglio sul palco con la sua espressività. Una delle voci più belle del Festival 2023 e uno dei testi più belli e coerenti. Serve altro? Tra i favoriti.

Voto: 7,5

Modà – Lasciami

Un racconto straziante, in pieno stile Modà. Non sono mai un cattivo ascolto e non lo saranno sul palco dell’Ariston. Le vibrazioni ci sono e si sentono. Basterà?

Voto: 6,5

Marco Mengoni – Due vite

Il lungo ritornello sembra debole, ma funziona eccome. Un testo bello, onesto, che prende il cuore e fa dire “bravo”. Resta un brano forse troppo dolce per fargli esprimere la sua grinta, ma sul palco Marco potrebbe fare la differenza.

Voto: 7

Shari – Egoista

La musica di Salmo certo male non fa e il testo è uno dei migliori tra quelli presentati. La voce di Shari è molto più che gradevole e non faticherà ad essere apprezzata. Una canzone bella, che merita di essere capita dal pubblico. Verrà fatto questo sforzo?

Voto: 6,5

Paola e Chiara – Furore

La pista e la strobo ci sono. D’altronde le due sorelle ci fanno tornare direttamente agli anni Novanta senza passare dal Via. Si canterà e si ballerà, perché fa divertire. Sarà sicuramente tra le hit radiofoniche della primavera, ma dal duo tanto atteso dal pubblico ci si poteva aspettare più clamore e meno folklore.

Voto: 6,5

Cugini di Campagna – Lettera 22

Allontanate dalla mente le cotonature, i boccoli, i vestiti sgargianti e le gaffe da reality e ricordate che i Cugini di Campagna sono una band musicale. Con questo approccio sarà facilissimo cogliere l’essenza di un brano sorprendente, scritto e musicato in collaborazione con La Rappresentante di Lista, che prende dalle prime note, come pochi altri della selezione di Amadeus fanno. Molto più moderna e “giovane” di tante altre, non merita di ricevere alcun pregiudizio da parte del pubblico. Frase cult: “Non puoi darmi il mondo se non guardi il mondo come lo guardo anch’io”.

Voto: 7

Olly – Polvere

Il ritmo non manca a Polvere, che cattura facilmente l’attenzione. Olly gioca talvolta facile, con un’abbondanza di eeeeeee orecchiabilissimi e un ritornello calzante. Sanremo per Olly sarà una grande vetrina.

Voto: 6+

Ultimo – Alba

Il pianoforte è il suo, come l’accento di chi ha avuto l’umiltà per rimettersi in gioco al Festival e l’ego di non aver voluto stravolgere la sua musica per Sanremo. Non stupirà molti con quest’Alba, ma darà un ulteriore tocco di romanticismo ad un Festival in gran parte rivolto all’amore. L’urlata finale non basta a renderlo uno tra i favoriti, nonostante la potenza rara.

Voto: 6,5

Madame – Il bene nel male

Meglio con questo titolo che con quello originale. La canzone di Madame spacca e ipnotizza, con una musica da serpente a sonagli che assorbe completamente. Il testo merita di essere letto per essere assaporato meglio, ma Madame è tra le favorite.

Voto: 7+

Will – Stupido

Una canzone senza virtuosismi particolari, ma ben cantata e dotata di un ritornello più che piacevole. Anche qui, lo dice lui stesso: “Divento un po’ banale”.

Voto: 5

Mara Sattei – Duemilaminuti

Scrive Damiano David, canta Mara Sattei. Il gioco funziona nonostante un testo durissimo e condito da metafore tra le più alte presentate al Festival. Poco ritmo forse per piacere ai tanti e poco tempo, forse, per farsi notare come meriterebbe a Sanremo 2023.

Voto: 6,5

Colla Zio – Non mi va

Nuovi davvero, strani e divertenti. Rompono la noia e gli schemi e catturano grazie ad un ritornello che diventerà certamente un tormentone. La radio li accoglierà a braccia aperte e molto probabilmente lo farà anche il pubblico del Festival.

Voto: 6,5

Coma_cose – L’addio

Il loro fuoco negli occhi ce lo ricordiamo bene, ma i due artisti hanno voluto sbattercelo nuovamente in faccia. Cantano l’amore a modo loro, tra cicatrici e piercing, e lo fanno benissimo, come nessun altro. Il testo è davvero una delizia per il cuore, ma nonostante la dolcezza non dimenticano la qualità e la grinta. “Il nostro fuoco l’hanno visto tutti”.

Voto: 7-

Elodie – Due

In soli due secondi si entra nell’universo di Elodie grazie a questa Due che farà tirare un grosso sospiro di sollievo in alcuni momenti di Festival, quelli più romantici. Lei canta d’amore, vero, come tanti, ma lo fa con rabbia e parole diverse. Il suo punto di vista resta originale e la musica acchiappa. Forse non a sufficienza per vincere, ma sicuramente per giocarsela.

Voto: 7-

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