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Roberto Vecchioni, il racconto della malattia: “Ho avuto 3 tumori”
Il cantautore si racconta a 360° gradi come cantautore, uomo, nonno senza tralasciare i risvolti più bui del passato
Un viaggio nel mondo di Roberto Vecchioni a bordo della penna di Aldo Cazzullo, editorialista de Il Corriere della Sera con il quale il cantatore ha ripercorso memorie, momenti e ricordi del passato che fanno da retroscena alle sue più celebri canzoni. Dall’amore per l’Inter all’amore in generale, quello per chi ha condiviso e condivide con lui la vita, la quotidianità. Ed è proprio parlando a braccio che Vecchioni confessa di aver combattuto e sconfitto 3 tumori.
Roberto Vecchioni: “Ho avuto 3 tumori, 3 operazioni“
Roberto Vecchioni, il Professore della musica italiana, si racconta nella sua intimità, nella sua vita quotidiana di ragazzino ai tempi, di ragazzo che voleva vivere di musica nonostante le duecentomila lire percepite a serata, di uomo che si divide il taxi con Alda Merini e vince il Festival di Sanremo con calcolo quasi “matematico”. Il cantautore, l’uomo, il padre ma anche il nonno che nella vita ha goduto di tante gioie che oggi è bello raccontare ma che ha dovuto affrontare anche delle battaglie difficili, fortunatamente ora solo ricordi. “Una delle parole ricorrenti delle mie canzoni, oltre ad amore e stelle, è gioco – racconta Vecchioni parlando della sua miglior versione di nonno – [..] Pure le cose pericolose vanno affrontate come un gioco: un esame, una canzone da cantare per la prima volta, una malattia. Ho avuto 3 tumori, 3 operazioni, a un polmone a un rene e alla vescica. Eppure ho compiuto 78 anni e sto benissimo“.
Battiato, Guccini, Alda Merini: i ricordi di Roberto Vecchioni
Nell’intimità del rivelarsi, Vecchioni non si risparmia parlando dell’alcool, definitivamente abbandonato 7 anni fa: “Ho smesso, del tutto. Neanche un sorso di vino. Sette anni fa. Mi accorsi che stavo male, che perdevo tempo e attenzioni per i figli“, dichiara Vecchioni. Anche se, parlando della sua amicizia con Guccini, viene ricordata proprio la bottiglia come “immagine” del loro primo incontro: “A Sanremo, nel 1974. Non al Festival; al club Tenco. Lui aveva una bottiglia di bourbon, io di whisky. Facemmo gara a chi beveva di più“. E sempre nel passato di Vecchioni poi, quel taxi condiviso con Alda Merini, conosciuta in gioventù: “Era folle d’amore. Una volta prendemmo un taxi insieme. Il tassista la riconobbe, le disse che la figlia stava facendo una tesi su di lei. Alda lo pagò con 10mila lire: ‘Tenga il resto, per gli studi della sua bambina’. Poi mi chiede: ‘Roberto, mi presteresti cento lire per il pane?”. Indelebile l’umorismo di Battiato, suo grande amico: “Dietro la timidezza, si nascondeva un mattacchione. Bravissimo raccontatore di barzellette“.