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Roberto Bolle si racconta: “Le radici per me sono molto importanti”

Tra passato e presente, i ricordi del ballerino

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Roberto Bolle: l’uomo dietro i riflettori

Roberto Bolle, nonché famosissimo ballerino (47 anni), in una lunga intervista concessa a Vanity Fair ha ripercorso le sue tappe di vita, e conseguentemente di lavoro. Il ballerino però non si è soffermato sulla dimensione del sé legata alla sua professione, quanto piuttosto a quella legata al sé come individuo e come persona.

“Sono andato via dalla mia famiglia molto presto, avevo 12 anni”

Roberto Bolle è partito dai suoi ricordi e nello specifico dall’inizio della sua fortunata carriera, quando era solo un bambino. “Sono andato via dalla mia famiglia molto presto, avevo 12 anni. Tornare a casa per me è sempre stato più prezioso rispetto a tanti ragazzi che vivono con la loro famiglia. Il periodo natalizio ha sempre avuto questo valore. Il pranzo, la cena, il tempo insieme. Non era la mia normalità“. Una disciplina che è stata più volte sinonimo di rigore e sacrificio, come è facile riscontrare nel mondo della danza, anche in molti altri esempi.

Sogni da bambino e poi da adulto

Bolle ha poi ricordato, per restare in tema Natale, quali erano i suoi sogni da bambino: “I desideri da piccolo erano i regali. Ricordo in particolare di aver desiderato il vestito da principe azzurro. Avrò avuto 6 o 7 anni, leggevo le fiabe. Volevo la divisa, con la fascia azzurra“. Infine, il ballerino ha spiegato cosa, ad oggi, desidera: “C’è sempre il desiderio di essere in famiglia, anche adesso i momenti familiari sono molto rari.”.

Sono sempre in giro: le radici per me sono molto importanti. È la famiglia che mi ha dato forza, solidità e struttura. Sono sempre stati una base per me, anche nei momenti difficili da cui ripartire. Il momento della condivisione per me è fondamentale“.

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