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Roberto Benigni compie 70 anni: i 3 momenti più belli della carriera
Il grande Maestro del cinema italiano spegne 70 candeline
Roberto Benigni compie 70 anni: i momenti più belli di una vita intensa
La vita di Roberto Benigni, che compie il 27 ottobre 70 anni, è costellata da una produzione cinematografica ricca e profonda, sempre coerente nel tentativo di arrivare al cuore delle persone. Benigni ha cercato di insegnare ad amare, ad emozionarsi attraverso le sue opere: ogni film che porta la sua firma è un esercizio di sensibilità per lo spettatore. Ma lo scopo di educare la popolazione italiana alla sensibilità non lo ha perseguito solo mediante la macchina da presa: ogni sua apparizione pubblica, ogni discorso è dedito allo stesso scopo. Ecco quindi i 5 migliori momenti della carriera di Roberto Benigni.
“Per trasmettere la felicità bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici”
“Dico di disperdere la gioia, di sperperare l’allegria, scialacquare la bellezza“: queste sono alcune delle parole pronunciate da Roberto Benigni durante il suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati dei Premi David di Donatello per l’anno 2017.
“Innamoratevi. Se non vi innamorate è tutto morto” – La tigre e la neve (Roberto Benigni)
“Cos’è la poesia, non chiedermelo più, guardati nello specchio, la poesia sei tu“: il film La tigre e la neve è uno dei grandi capolavori di Benigni. La scena in cui si trova in una classe gremita di studenti è diventata un vero cult della cinematografia italiana. In un paio di minuti riesce a trasmettere entusiasmo per la vita come pochi altri hanno saputo fare.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita” – Divina Commedia (Dante Alighieri)
Roberto Benigni, nel 2006, ha portato in scena 13 canti della Divina Commedia, commentandoli e recitandoli. Lo spettacolo teatrale, chiamato Tutto Dante, si è svolto a Firenze, di fronte alla Basilica di Santa Croce. In questa occasione ha spiegato i vari canti, analizzandoli anche in relazione al presente. Il termine dello spettacolo era segnato dalla recita dell’intero canto, da lui imparato a memoria.