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Roberto Benigni apre il Festival di Sanremo: l’omaggio all’Italia tra dovere e desiderio

Il monologo dedicato alla Costituzione, davanti agli occhi di Sergio Mattarella

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Roberto Benigni Festival di Sanremo 2023

L’inno di Gianni, gli applausi al Presidente e le citazioni della Costituzione: è iniziato il Festival d’Italia 2023

Il Festival di Sanremo 2023 è iniziato. Fare gli oneri di casa è toccato a Roberto Benigni, chiamato da Amadeus non in veste di comico, ma di efficace comunicatore di faccende delicate, come ad esempio parlare di Costituzione e non annoiare un pubblico assetato di bonus da FantaSanremo. Il direttore artistico ha omaggiato l’attore, concedendogli di omaggiare a sua volta Sergio Mattarella e il documento sul quale si fonda l’Italia. A completare l’orgoglioso quadro patriottico, l’inno di Mameli cantato da Gianni Morandi.

C’era una volta Fiorello…

Al Festival di Sanremo, tutto è scelta e strategia. Pertanto di tutto si deve e si può valutare l’effetto. Pertanto che dire di questo primo momento di Festival? Sicuramente, in assenza di eccezionali showman come Fiorello e volendo evitare un inizio in quinta a suon di canzoni, Amadeus ha voluto combinare la ricorrenza (75° anniversario della Costituzione) e lo spettacolo, la doverosità e il desiderio e, dunque, chi altri se non Robertone nazionale?

Un compito difficile, ma qualcuno doveva pur svolgerlo

Ci ha provato ad essere leggero e snello Benigni, ma la materia era (prevedibilmente) ostica e difficilmente modellabile alle esigenze da Festival. Qualche battuta è stata fatta, tenui tentativi di smorzare il marmoreo monologo, ma si è trattato di antichi scherzi da Festival: “quanto durano le puntate”, “da quanti anni conduce Amadeus”, la risata è stata a denti stretti insomma.

Più pensieri che risate e, forse, è giusto così

Anche la sentita passione di Roberto Benigni per gli articoli della Costituzione è stata poco contagiosa. Ancora una volta, era difficile. Ma allora c’era davvero bisogno di puntare su questo? Forse sì. È stato un inizio divertente? Non troppo. Però, nonostante i troppi minuti di durata, il discorso di Roberto Benigni ha permesso al pubblico di prendere coscienza dell’inizio di questo Festival e, forse, di qualcosa di più serio ancora.

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