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Raffaella Carrà, l’omaggio al Festival di Sanremo 2022: la cover di Tananai e altre sorprese
Anche la Carrà verrà ricordata sul palco dell’Ariston
Raffaella Carrà “risorge” nella serata delle cover del Festival di Sanremo
Il Festival di Sanremo 2022 omaggia Raffaella Carrà (1943-2021), donna di spettacolo eclettica. In decenni di carriera è stata un’icona, sia per l’Italia, naturalmente, ma anche per l’Estero, soprattutto in Spagna e in America Latina. Ha conquistato il mondo a passi di danza, allegri e scatenati. La Carrà era una vecchia amica del Festival di cui aveva ottenuto la conduzione nel 2001. Stefano Coletta, direttore di Rai 1, avrebbe voluto riportarla sul palco dell’Ariston e anche a Eurovision 2022, nonostante lei nel suo ultimo anno e mezzo di vita si fosse ritirata dalle scene. La cover non è però l’unico omaggio.
A 27 anni aveva già condotto Canzonissima
Negli anni 50, Raffaella, che si chiamava ancora Raffaella Maria Roberta Pelloni, aveva esordito come attrice bambina in un melodramma che doveva essere un gangster movie. Poi lavora fra radio, cinema, Tv. Il regista Dante Guardamagna le suggerisce il cognome d’arte Carrà, in omaggio a un pittore, Carlo Carrà. Erano tutti innamorati di lei, persino Frank Sinatra.
La sua carriera decollò definitivamente quando condusse Canzonissima con Corrado nel 1970. Mentre cantava la sigla di apertura, era tutta vestita di bianco, con i pantaloni a vita bassa che lasciavano scoperto l’ombelico. Era una cosa scandalosa per l’epoca. I vertici RAI avrebbero preso provvedimenti se fosse capitato a qualcun altro, ma il successo di Raffaella era talmente travolgente, che decisero di chiudere un occhio. Canzonissima diventa il trampolino di lancio per la sua “rivoluzione danzante” contro il bigottismo. Nel corso della sesta puntata ballò il Tuca Tuca con Enzo Paolo Turchi, era il 13 novembre 1970. Nel corso degli anni Raffaella Carrà non cambiò molto del suo stile. Nel 2001, sul palco di Sanremo esordiva con queste parole “Caro Festival, oggi compi 51 anni, cerchiamo di diventare amici, ora che anche tu hai superato la cinquantina”.