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Moda

Raffaella Carrà: la storia del suo indimenticabile caschetto biondo

“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”, Italo Calvino.

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Raffaella Carrà: l’eterno Caschetto Biondo

Il cambiamento scorre in tutti i rivoli, ed era pura rivoluzione quella che scorreva nelle vene di Raffaella Carrà. L’unica, indimenticabile ed eterna Raffa il 18 giugno 2023 avrebbe compiuto 80 anni. Un anniversario quest’anno doloroso, il primo compleanno della Carrà senza di lei, scomparsa il 5 luglio del 2021. Dalla televisione alla musica, dal canto al ballo: tutto, nella vita della Carrà, è stata sincera e genuina riforma, trasformazione dell’essere nella migliore versione di sé. Anche il suo indimenticabile caschetto biondo.

I Vergottini: gli artisti del caschetto che tagliarono col passato

Non voleva farla la rivoluzione la Carrà, lo era. Leggera ma mai superficiale, esile nella forma, ma così forte del suo spesso umano. Raffaella Carrà era una festa, come donna e come essere umano. C’era qualcosa di unico in tutto quello che cantava, in ogni suo disinvolto movimento, in ogni sua più autentica volontà e persino quel taglio di capelli recava con sé un valore. Cele Vergottini fu il principio, ma a perfezionare quel caschetto che da lì a breve sarebbe entrato nella storia della televisione ma soprattutto nella cultura della società italiana, fu il fratello Bruno.

Il caschetto biondo che fa ancora Rumore

Sono gli anni ’60 e i fratelli Vergottini sono a Milano. Non semplici parrucchieri ma artisti, cultore del capello, interpreti di stili di vita e di personalità. In realtà lo stile è uno, ben preciso e controcorrente, del tutto ripulito dalle mode del tempo: è proprio il taglio alla Vergottini, quasi impossibili da imitare e soprattutto votato a interpretare una donna ben precisa. Una donna protagonista, una donna forte, come dicevamo, leggera ma non superficiale, una donna in movimento, libera, forza motrice di se stessa.

Una donna veloce e famelica di vita. La chiamavano, più semplicemente, emancipazione e non è un caso se quel taglio che guardava alla donna del futuro divenne il simbolo di un eterno presente con il volto della Carrà. “Avevo il complesso dei capelli ricci. Poi arrivò Vergottini, me li taglio e li stirò. Mi ha salvato“, aveva dichiarato a riguardo la Carrà. E dove Cele aveva tagliato a Milano nel 1962, in via Monte Napoleone, Bruno trasformò in biondo, biondissimo.

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