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Raf: “Abbiamo passato anni tremendi”, il racconto della malattia della moglie
Le parole del cantautore su un periodo davvero complicato della sua vita
Raf: il difficile racconto della malattia della moglie
Raf ha voluto raccontare il difficile periodo dovuto alla malattia della moglie Gabriella Labate. Una malattia rara ed insidiosa che solo dopo 5 anni ha lasciato la donna e restituito felicità e serenità alla sua famiglia. Raf e Gabriella sono sposati dal lontano 1996, insieme hanno anche costruito una famiglia. Cantautore e showgirl (lei è una ex star del Bagaglino) sono infatti genitori di Bianca (27 anni, social media manager) e Samuele (23 anni). Il giovane ragazzo, come il suo papà, è un grande appassionato di musica.
“Inutile negare le paure, il senso di precarietà…”
Raf è tornato al passato e più nello specifico alla malattia della moglie Gabriella. Come confidato al Corriere della Sera, non è stato affatto un periodo facile né per il cantautore, né per la sua famiglia. “Inutile negare le paure, il senso di precarietà. Ne siamo usciti, però, rafforzati in molti aspetti, a cominciare dalla nostra unione e complicità. E soprattutto grazie a lei, siamo riusciti a non trasmettere angoscia ai nostri figli“. Ora il peggio sembra essere passato, e la serenità tornata.
Di che cosa ha sofferto Gabriella
Gabriella Labate, nonché moglie di Raf, ha dovuto combattere contro una malattia rara, e dunque molto dolorosa. Queste le parole della stessa showgirl, in un’intervista a Verissimo di Silvia Toffanin nel 2022, come riporta Today. “Avevo questa massa grande sia all’utero che sull’ovaio destro. Il mio primo pensiero è stato verso Raffele [Raf, ndr] e la mia famiglia, i miei ragazzi. Mi hanno salvato la vita per miracolo. Quando mi hanno detto questa cosa mi preoccupavo tantissimo per loro“.
Ancora: “Il pensiero di dare ancora delle preoccupazioni a loro era il dolore più forte. La massa era da asportare subito. Dopo un mese e mezzo viene questo esperto, mi fa questa risonanza e mi dice cos’è. Una patologia rarissima. Praticamente mi era cresciuto questo Alien, come lo chiamo io, dall’utero era entrato nelle ovaie e attraverso le vene ovariche si è ramificato in tutti i vasi sanguigni fino al cuore“.