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Qual è la posizione migliore per dormire? Lo dice uno studio
Tante le posizioni giuste per la salute, ma solo una la migliore
Dormire: qual è la posizione che arreca maggiori benefici
Dormire il giusto numero di ore fa bene alla salute ma anche la posizione scelta per addormentarsi non è di secondaria importanza. Di solito i medici consigliano 8 ore notturne di sonno, come un’indicazione precisa di quante ore sia salutare riposare (perché Orietta Berti potrebbe altamente dissentire). Un recente studio (del 2021) ha dimostrato che sono diverse le posizioni nelle quali le persone si addormentano: alcune di queste sarebbero più salutari di altre.
La migliore posizione per dormire è sul lato sinistro
Sono tante le posizioni per dormire fonte di benefici per la salute, ma solo una sarebbe la migliore: quella sul lato sinistro. Migliore perché porterebbe maggiori benefici alla salute, dunque non l’unica posizione salutare possibile. Numerosi i benefici che si arreca all’organismo, dormendo in questa posizione, come confermato anche dall’Ayurveda, l’antica medicina tradizionale indiana.
Fra i principali benefici troviamo una migliore circolazione del sangue verso il cuore, ma anche un grande aiuto al lavoro che svolge la milza nel nostro organismo. Non solo, altri benefici alla salute deriverebbero dalla facilitazione alla digestione, in quanto addormentarsi sul lato sinistro riduce il rischio di reflusso gastrico. Benefici anche per le donne in gravidanza: questa posizione infatti permette all’utero di non provocare un’eccessiva pressione sul fegato.
Dormire sul lato destro: quali i benefici di questa posizione
Anche addormentarsi sul lato destro, però, può portare notevoli benefici al nostro organismo. Tale posizione infatti è stata collegata ad una migliore capacità di respirazione per le persone che soffrono di apnea notturna. Non solo un aiuto per la condizione medica dell’apnea notturna, ma anche benefici alla funzionalità del cuore. Dormire a pancia sotto o sulla schiena, infine, due posizioni sconsigliate, in quanto quelle meno portatrici di benefici alla salute del nostro organismo.