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Putin silenzia l’informazione: multe e carcere per chi diffonde “fake news”, l’arma nucleare che non fa rumore

Impedire di conoscere e sapere la verità è una bomba nucleare che non fa rumore

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Multe e carcere per chi diffonde “fake news” in Russia, ma la verità così diventa un punto di vista

Quella che si sta combattendo in Ucraina non è una guerra che prevede confini, è una battaglia che tocca indistintamente tutti e che si sta combattendo su tutti i fronti: dalla battaglia via terra a quella via aerea, da quella digitale a quella penale. Sanzioni, assedi, attacchi hacker, la minaccia di un conflitto nucleare e una legge che fa capolino, approvata dalla Duma, che prevede ora anche il carcere per chiunque diffonda “false informazioni”. E non si conoscono o forse si conoscono fin troppo bene i limiti di quel “false”, strumentalizzabile in modo del tutto arbitrario e, per questo, deleterio.

“Contenere fake news”: informazione imbavagliata e schiava di una falsità arbitraria

La Duma, il Parlamento russo, qualche giorno fa ha approvato la legge che prevede il carcere sino a 15 anni per chiunque diffonderà false informazioni sull’operazione militare della Russia in Ucraina. La legge è stata approvata il 4 marzo scorso, a conflitto già iniziato e sembra essere nient’altro che un’altra mossa, un altro fronte dove si combatte oggi la guerra. E ci si interroga sui mala tempora currunt quando una guerra mondiale può, per legge, essere ridotta ai minimi termini o a mera questione di “punto di vista”. Così Putin incatena l’informazione sminuzzando la sostanziale verità dei fatti in favore di un concetto di verità sostanziale svuotato di significato, reso arbitrario, deciso dal singolo. Un singolo che non ammette che si parli di “invasione”, un singolo che non ammette che si parli di “guerra”, che nega in sua stessa terra di sapere disarmando il suo stesso popolo.

Impedire di sapere è una bomba nucleare che non fa rumore

Una mossa che rientra sicuramente nel più ampio piano di propaganda del Cremlino che ora mette spalle al muro i giornalisti che si ritrovano non più a raccontare la verità, dando luce ai fatti, ma a intraprendere una corsa ad ostacoli verso una meta fittizia, la verità creata a tavolino e l’unica di cui è possibile parlare. Come riportano Tess e Interfax, ripresi da RaiNews24, la legge è stata approvata all’unanimità ed ha così modificato il Codice penale, accolta come una modifica volta a “contenere la diffusione delle fake news”, o delle news? Agli atti che chiunque trasgredirà alla legge ora correrà il rischio, in relazione alla gravità di quanto diffuso, di una pena che può tradursi in una multa ma si rischia anche la reclusione in carcere sino a 15 anni.

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