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Purè di patate contro un quadro di Monet: la protesta per il cambiamento climatico

Il video ha fatto molto velocemente il giro del web

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Purè di patate contro un quadro di Monet

Nelle ultime ore è stato il turno del purè di patate gettato contro un quadro di Monet, senza alcun tipo (ovviamente volontario) di riguardo. É successo di nuovo: dopo la salsa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh, che ha fatto in pochissimi minuti il giro del web. L’obiettivo sembra essere stato lo stesso del primo caso, e cioè puntare l’attenzione sulla protesta per il cambiamento climatico.

É successo in Germania: quali i danni al quadro

Il lancio del purè contro un quadro di Monet ha avuto luogo in Germania, nello specifico presso il Museo Barberini di Potsdam. Qui, due attivisti (che si possono vedere nel video nel momento in cui decidono di imbrattare l’opera d’arte), appartenenti al gruppo di protesta per il cambiamento climatico, ‘Last Generation’, ha deciso di dare il via alla propria azione.

Non solo questo, perché i due responsabili, in un secondo momento hanno anche pubblicato su Twitter il video del loro operato, chiedendo ai politici (dopo aver attirato la loro attenzione) di adottare misure realmente efficaci al fine di contrastare il cambiamento climatico. Deve invece ancora essere valutata l’entità degli eventuali danni al dipinto Il Pagliaio di Monet, opera datata 1891.

Perché imbrattare un quadro non è sinonimo di difesa dell’ambiente

La questione del quadro di Monet imbrattato, e prima di lui, quello di Van Gogh, ha alzato – come facilmente comprensibile – parecchie polemiche. Le due scuole di pensiero che vanno per la maggiore sono le seguenti, ed entrambe seppur diversamente condivisibili: è necessario attirare l’attenzione sulla problematica del cambiamento climatico, ma quanto è utile farlo danneggiando capolavori dell’arte? Il quesito resta aperto, e le risposte, come per molte altre questioni, risultano essere diverse e varie.

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