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Piuttosto che niente è meglio Gnonto: l’Italia da tormentone non si smentisce mai
Un calcio alla noia da eliminazione Mondiale
L’esordio del calciatore classe 2003 ha salvato l’Italia pallonara da un’estate mononota
Sta per scoccare la campana del primo anniversario da Campioni d’Europa per i calciofili italiani. 365 giorni dalla vittoria di una competizione che colorava ancor più di verde, bianco e rosso un’estate che si sarebbe poi rivelata per il nostro Paese da incorniciare (almeno sportivamente parlando). Oggi di quel trionfo resta solo l’ombra lunga. La Nazionale si è spenta ancor prima di soffiare sulla candelina. L’eliminazione dal Mondiale 2022 fa sentire ancora un forte odore di bruciato. Si veda infatti la batosta rimediata contro l’Argentina, che non brucia come fiamma, ma certo non fa respirare aria di nuovi sogni.
Macedonia addio, ora sulla bocca di tutti c’è Willy
L’italiano, però, proprio non vuole saperne di stare a digiuno da chiacchiericcio pallonaro e, in tal senso, è piovuto sulla bocca di tutti, in perfetto tempismo, Wilfried Gnonto. Nativo di Baveno, di origine ivoriana, il giovane calciatore classe 2003 è l’argomento del giorno. Il motivo è l’esordio a sorpresa nella Nazionale maggiore avvenuto il 4 giugno nell’amichevole contro la Germania, condito da un assist per il gol di Lorenzo Pellegrini.
Immobile chi?
In mezzo ai poco entusiasmanti Politano, Scamacca e Cristante, tra gli ormai soliti e ancora non prolifici Immobile e Belotti, spunta così l’inedita speranza calcistica del 2022. Se ne parla, di Willy. Se ne parla giustamente. Giovane, sconosciuto, da subito efficace. Ma soprattutto senza la macchia dell’eliminazione mondiale da scontare. Il tifoso già lo ama, perché in lui si ritrovano 1000 e una occasioni di dialogo da spiaggia che sembravano sopite.
Non si poteva parlare con il vicino di lettino della sconfitta con la Macedonia, avrebbe fatto troppo male (e sottolineato la mancanza di alternative da proporre in qualità di allenatore da ombrellone). Ora però c’è Willy, non un fenomeno, almeno al momento, ma piuttosto che niente…
Internazionale sì, ma la fuga degli scarpini dove la mettiamo?
Altro merito inconsapevole di Gnonto è aver servito un vassoio argentato anche agli strenui sostenitori dei vivai giovanili in salsa nazionale, a chi si arrovella su proposte di limitazioni per calciatori stranieri in serie A e simili. Perché Wilfried era dell’Inter, che però non l’ha valorizzato, vedendolo così fuggire in Svizzera prima e rientrare dalla porta di Coverciano poi. Allora grazie Willy, grazie ancora. Per l’assist a Pellegrini, certo, ma anche a quello che hai fatto a tutti noi, rendendoci anche questa estate degna di essere vissuta.