Piero Angela, il meraviglioso discorso di addio di Alberto: “Fate la vostra parte, io farò la mia”

Piero Angela: in corso il funerale laico al Campidoglio

Arrivano in questo momento le parole di Alberto Angela, il figlio di Piero Angela morto lo scorso 13 agosto, a margine del funerale laico che si sta celebrando al Campidoglio di Roma. Un meraviglioso discorso quello di Alberto Angela che ha voluto ringraziare il padre e accompagnarlo in questo viaggio, vestito del valore di un sentimento: l’amore.

Lo straziante e meraviglioso addio di Albero al padre Piero Angela

È stato un discorso meraviglioso quello di Alberto Angela che in questi momenti al Campidoglio ha dato l’ultimo saluto al padre, il grande divulgatore scientifico Piero Angelo. Mentre un serpentone di persone sta affollando l’entrata da piazza del Campidoglio in attesa della camera ardente per dire addio all’uomo che ha insegnato la scienza e la cultura agli italiani, Alberto Angela saluta il padre. Un discorso pronunciato con forte commozione, con profonda concretezza e razionalità, un discorso che rende omaggio al padre Piero Angela, descritto come un uomo con un fuoco dentro. “Quel comunicato che tutti avete letto, è stato l’ultima cosa che fisicamente ha detto. Con poche forze mia sorella e io lo abbiamo raccolto e lo abbiamo trascritto e se voi lo guardate è un discorso non ufficiale, è come qualcuno che a fine serata dice ‘ora vado’“.

La commozione di Alberto Angela: “L’amore sarà il suo vestito in questo viaggio”

Così, sempre Angela con le lacrime agli occhi, descrivendo l’operato del padre, da sempre intento ad unire e mai a disunire: “È riuscito a unire e non a dividere, pur mantenendo le sue opinioni, a volte ferree. È una dote difficile da trovare e devo dire che il suo stile e il suo tatto lo conoscete tutti, ma la cosa bella che ci ha colpito è stato vedere il ritorno“. Non si conta l’amore che ha avvolto Piero Angela, salutato dal suo pubblico, dai suoi allievi, dai suoi colleghi con parole di profonda stima, di affetto, come si fa quando si saluta un maestro di vita. “I messaggi arrivati non erano pieni di dolore ma di amore, che è un sentimento, non un’emozione. Un sentimento rimane e si trasforma nel tempo in valore e penso sia il miglior vestito per il mio papà, per il viaggio che farà“.

L’ultimo insegnamento e l’aforisma di Leonardo Da Vinci

E ancora, ricordando l’ultimo insegnamento del grande Piero Angela, suo collega ma anche e soprattutto padre “con la risposta sempre giusta: “Non me lo ha fatto con le parole, ma con un esempio. Mi ha insegnato a non avere paura della morte. Ha attraversato questi ultimi momenti con una serenità che mi ha sconvolto – ha confessato Alberto, rivolgendosi ad amici accorso per l’ultimo saluto – Non l’ho mai visto sconfortato, mai triste, mai con dolore. Ha attraversato questo ultimo periodo come se fosse una missione Apollo. Quando ha saputo che era arrivato il suo tempo, ha fatto un calcolo, e ha fatto tutto, trasmissioni, un disco jazz, discorsi, e dopo 24 ore se ne è andato“.

C’è lo stupore nelle parole di suoi figlio, che da lui ha imparato ed ereditato tutto: “Amava un aforisma di Leonardo Da Vinci, e io l’ho avuto in casa – confessa poi, concludendo il discorso d’addio – Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire“.

Le lacrime alla fine dell’addio: “Fate la vostra parte, io cercherò di fare la mia”

Sul finale il crollo emotivo di Angela che proprio come il padre ha voluto, in ultima battuta, rivolgersi a chi ha amato, ama e amerà Piero Angela. Tutte le persone che con caparbietà lo faranno rivivere ancora nelle gesta e nella voglia di vivere: “Ci ha insegnato a riempire la vita, amarla, aveva un fuoco dentro. Lui continuerà a vivere nei libri, nelle trasmissioni, nei dischi, ma anche in tutti quei ragazzi che cercheranno l’eccellenza, in tutti i ricercatori che andranno a meta. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, che cercano curiosità, bellezza, di assaporare la vita. Ha detto ‘fate la vostra parte’, e anche io cercherò di fare la mia“.