Connettiti con noi

TV e SPETTACOLO

Perché Sanremo è Sanremo? 5 curiosità sulla storia del Festival

Perché Sanremo è Sanremo, e c’è un motivo, anzi, 5!

Avatar di LaWebstar

Pubblicato

su

Festival di Sanremo curiosità

Perché Sanremo, è Sanremo

73 anni, ma non li dimostra. Il Festival di Sanremo è un simbolo intoccabile dello spettacolo leggero italiano. Viene adeguato ai costumi sociali e musicali delle epoche che esso attraversa, cambia sovente le formule della gara, ma è sempre lì, ad ogni inverno, con il suo drappello di canzonettisti pronti a firmare la colonna sonora degli italiani almeno fino a tutta la primavera. Eccovene 5 aspetti storici, curiosi o dimenticati.

Festival di Sanremo: la prima volta, con il pubblico a tavola

Tutto cominciò alle 22 in punto di lunedì 29 gennaio 1951, davanti al pubblico del Salone delle Feste del Casinò intento a cenare con tanto di sottofondo musicale, come capitava ogni sera. D’altronde, doveva essere solo una semplice presentazione radiofonica di canzoni nuove trasmessa in diretta dalla Rete Rossa (l’odierna Radiodue) di RadioRAI, una rassegna nata con l’intento di “promuovere un elevamento nel campo della musica leggera italiana“, come scriveva il Radiocorriere di quella settimana, attraverso i giudizi degli ascoltatori.

1953-1971: gli anni della doppia esecuzione

Una formula che funzionò benissimo per anni fu quella delle due versioni differenti per ogni singolo motivo in lizza. Era anche un sistema perchè testi e melodie rimanessero più impressi nella mente dei giurati al momento di esprimersi con la votazione. In molti casi venivano messe a disposizione le canzoni selezionate già a fine novembre, in modo che gli interpreti scegliessero quelle (inizialmente potevano essere 2, poi di regola una soltanto) ritenute a loro più adatte.

1956: come un “talent show”

L’edizione del Festival del 1956 fu insolita. Venne deciso che a partecipare alla gara, per l’occasione spostata a marzo, fossero solo delle “nuove proposte”, emerse da un apposito concorso indetto da RadioRAI. Per questa ragione venne per quell’anno messa da parte la doppia esecuzione delle singole canzoni. Oltre alla vincitrice Franca Raimondi, si rivelarono Tonina Torrielli, caramellaia di Novi Ligure. e Gianni Marzocchi, che poi divenne attore e doppiatore. Gli altri concorrenti lavorarono per qualche anno come artisti e poi si dedicarono ad altro.

Le giurie popolari del Festival di Sanremo

Il verdetto finale del Festival di Sanremo venne affidato a più riprese direttamente al pubblico, tramite l’abbinamento ad alcuni noti concorsi pronostici. Nel 1961 e nel ’62 si ricorse al Votofestival, in collaborazione con l’Enalotto. Nel 1983 venne tentata la doppia classifica, ossia quella ufficiale e quella popolare tramite le schedine del Totip (e Toto Cutugno ottenne un platonico successo con L’italiano). Da allora, fino al 1989, furono solo i giocatori del concorso pronostici ippici a decretare il vincitore della gara canora.

1972: Sanremo in pericolo per lo sciopero dei cantanti

Il Festival di mezzo secolo fa, primo dopo 16 anni con una sola interpretazione per ogni brano in gara, rischiò di non svolgersi per un’agitazione dei cantanti. Molti artisti in lizza si erano accorti che i criteri di selezione di alcuni colleghi non erano stati chiari e ciò ne aveva causato un’ingiusta esclusione. Venne deciso così di scioperare per solidarietà, anche con l’appoggio del sindacato di categoria di cui era segretario Nico Fidenco. Poi, però, tutto rientrò, anche se Claudio Villa, che era tra i cantanti non selezionati assieme a Orietta Berti, si arrabbiò molto.

A cura di Cesare Borrometi

Copyright 2023 © riproduzione riservata Lawebstar.it - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l. P.I.11028660014