Attualità
Perché nascono sempre meno bambini in Italia
Non c’è una risposta unica, ma un insieme di risposte
Sempre meno bambini nascono in Italia: è allarme Istat
In Italia nascono sempre meno bambini: no, non è un modo di dire, un sentito dire che a furia di ripeterlo è diventato realtà, come la maggior parte delle verità date per assodate nel nostro Paese. L’Istat (istituto nazionale di statistica) ha già lanciato l’allarme: le nascite nel Belpaese continuano ad abbassarsi. Nel 2021 infatti sono nati solo 400.249 bambini, cioè l’1,1% in meno rispetto all’anno precedente.
Le motivazioni di tale fenomeno
In Italia nascono sempre meno bambini, è vero, ma a questo fatto ci sono – come quasi per tutto – delle motivazioni. Non un’unica spiegazione, ma piuttosto un insieme di risposte che hanno individuato il perché di tale denatalità. Il primo motivo è sicuramente ascrivibile al recente presente pandemico che la nostra società ha vissuto (e che vive ancora oggi, seppur con modalità di gestione totalmente differenti anche solo rispetto ad un anno fa).
Un secondo motivo può essere che sempre meno giovani hanno figli soprattutto presto, ma anche in un arco di tempo più prolungato della propria esistenza. La società è nettamente cambiata, rispetto anche solo a 50 anni fa. La vita e la modalità di esistenza delle persone hanno subito mutamenti, che hanno conseguenze ovvie anche su aspetti quali la natalità/denatalità. Ad oggi, è più facile che un giovane studi fino a 25-26 anni, piuttosto che faccia un figlio.
Dati alla mano: va al centro Italia il primato della denatalità
Al centro Italia, stando ai dati Istat, si verifica il minor numero di nascite. Si parla di un generale -34,3% e dei primogeniti un -38,2%. L’Umbria nello specifico presenta la diminuzione più grave (-36,7%). Ma anche le regioni del nord Italia registrano cali preoccupanti, con il caso peggiore della Valle d’Aosta (-42,6%). La minore denatalità (che è comunque alta) è infine registrata in Sicilia e Sardegna con stime pari ad un calo del -28,2%.