Connettiti con noi

Cinema e Teatro

Perché il film Barbie è stato censurato in Libano e Kuwait

I Paesi del Medio Oriente non permetteranno l’uscita del film nei loro territori

Avatar di Tecla Chiomio

Pubblicato

su

barbie censura kuwait libano

Barbie: sulla lista nera della censura anche di Libano e Kuwait

Barbie, il film campione di incassi diretto da Greta Gerwig, è entrato a far parte della “lista nera” di altri 2 Stati.

Dopo che Vietnam ha bandito il film, seppur per ragioni diverse, ora Barbie, il film sulla bambola Mattel, è stato bloccato dalla censura anche in altri due Paesi: il Libano e il Kuwait. La ragione è da ricercare nei messaggi che questa pellicola vuole trasmettere al pubblico. Se per alcuni Stati sono intesi come positivi in quanto promuovono l’emancipazione femminile e la libera espressione, in altri luoghi questi stessi concetti sono etichettati come “minatori”.

La decisione del governo del Kuwait su Barbie: “Attenta alla pubblica morale”

Lafi Subaïei, presidente del comitato di censura cinematografica del Kuwait, ha annunciato che “la trasmissione del film Barbie è stata vietata“. Ha assicurato che non uscirà mai nei cinema del Paese del Golfo Persico. La scelta è stata giustificata in questo modo: pare che attenterebbe “alla pubblica morale. Inoltre, sempre secondo le parole di Subaïei, la decisione è in linea con il tentativo di “vietare tutto ciò che mina la morale pubblica, l’ordine pubblico e le tradizioni, introducendo idee straniere nella società“.

Anche in Libano la censura attacca il film di Greta Gerwig: “Promuove l’omosessualità”

Prima di prendere questa decisione, le autorità del Kuwait avevano richiesto che in Barbie avvenisse una “rimozione di certe scene oscene che incoraggiano comportamenti inaccettabili“. Non hanno tuttavia fornito dettagli riguardo a quali siano le scene in questione. Contemporaneamente, anche in Libano ha censurato il film Barbie. Questa volta, per spiegare la scelta, è stato detto che questo “promuove l’omosessualità, contrapponendosi quindi alla campagna anti-Lgtb in aumento nel paese del Medio Oriente.

Copyright 2023 © riproduzione riservata Lawebstar.it - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l. P.I.11028660014