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Paolo Antonacci: “Essere figlio di Biagio è stato difficile”

“Ho paura di essere un aneddoto”

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La sua adolescenza è stata profondamente segnata dal cognome ereditato, ma oggi fortunatamente ha trovato la sua strada

Paolo Antonacci porta un cognome pesante, quello di uno dei cantanti più celebri e amati d’Italia, e questo, come per tanti altri figli d’arte, può rivelarsi nel corso della vita anche un peso. Proprio il figlio di Biagio e Marianna Morandi ha voluto rendere pubblico il suo personalissimo vissuto e spiegare quali effetti hanno avuto su di lui, nel corso del tempo, le conseguenze di chiamarsi Antonacci. Insieme al fratello Giovanni, è cresciuto a strettissimo contatto con la musica, inevitabilmente, al punto di legare ad essa anche la sua vita professionale. Paolo è infatti un autore di brani e ha firmato innumerevoli canzoni interpretate da diversi artisti (ad esempio Made in Italy di Rosa Chemical e Tango di Tananai), ma a causa del cognome fatica a volte a tenere separata la sua identità da quella del padre.

Paolo Antonacci: “Non voglio essere una curiosità”

“Ho paura di essere un aneddoto, non voglio essere ridotto a una curiosità, perché sminuirebbe quello che faccio”, ha spiegato Paolo Antonacci al Corriere della Sera. Sin da giovanissimo ha dovuto fare i conti con la percezione che hanno avuto di lui le altre persone, anche in ambito sentimentale: “Con le ragazze? Avevo successo perché pensavano a mio padre e questo mi ha sempre fatto soffrire, adesso però è diverso”.

La crisi depressiva a soli vent’anni

Ad un certo punto della sua vita, quando era appena ventenne, ha temuto che non avrebbe mai trovato la sua strada: “Avevo un disturbo ossessivo compulsivo molto forte, vivevo in una foresta di simboli e mi vergognavo come un cane… sono finito in day hospital per una cura di antidepressivi. Ero nella merda, avevo delle canzoni ma avevo anche paura di espormi per la solita questione di famiglia”. Fortunatamente Paolo si è ripreso, grazie anche a cure appropriate e ha regalato al pubblico canzoni amatissime.

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