TV e SPETTACOLO
OK, il prezzo è giusto: il gioco televisivo a premi d’Oltreoceano e gli anni d’oro con Iva Zanicchi
Nato in America e approdato in Italia, la storia di uno dei programmi più amati della televisione che chiuse definitivamente nel 2001
Campanile sera, il precursore di OK, il prezzo è giusto
Ok, il prezzo è giusto: in principio, quando ancora la TV era in bianco e nero e le emittenti commerciali statunitensi incominciavano a proliferare, si intitolava The price is right e andava in onda sulla NBC, la stazione radiotelevisiva di New York già nota per i concerti sinfonici diretti ogni domenica dal grande Arturo Toscanini. Si trattava di un gioco a premi in cui i partecipanti, presenti in studio, dovevano indovinare l’esatto prezzo di mercato di ogni singolo oggetto che veniva inquadrato dalle telecamere, uno per volta. Era il 1956 e questo format, come ancora non si diceva, aveva incominciato subito a suscitare interesse anche in Europa, tanto che la Rai ne aveva tratte le regole per inserirle in due giochi analoghi, uno nel corso di Telematch, trasmissione domenicale del 1957-’58 condotta da Silvio Noto ed Enzo Tortora, e l’altro in Campanile sera, torneo strapaesano tra i Comuni d’Italia guidato da Milano da Mike Bongiorno e, in collegamento dalle due città in gara nella singola puntata, Renato Tagliani (poi sostituito da Enza Sampò e quindi da Walter Marcheselli) e di nuovo Tortora (1959-’62).
OK, il prezzo è giusto: prima di Iva Zanicchi, la conduzione di Gigi Sabani
Dopo alcuni anni di sospensione, nel 1972 The price is right venne rilanciato alla grande negli Stati Uniti, debitamente modernizzato e reso ancor più dinamico e vivace nel tipo di giochi proposti. Il successo venne così rinverdito e di nuovo l’Europa si fece avanti per accordarsi con gli ideatori originari della trasmissione e ottenere da loro le singole esclusive per ogni nazione. Da noi, nel 1983, fu Italia 1 a scommettere per prima su questo programma il cui titolo italiano, in pratica tradotto letteralmente, fu OK, il prezzo è giusto. La conduzione delle prime edizioni, in onda con cadenza settimanale, venne affidata all’imitatore romano Gigi Sabani, che seppe cavarsela dignitosamente in qualità di “maestro di cerimonie”. Poi Sabani tornò in RAI, per cui bisognava subito arruolare un nuovo presentatore, ma la scelta non fu difficile: Iva Zanicchi si era rivelata come brillante animatrice di un gioco mattutino di Canale 5 intitolato Facciamo un affare, ragion per la quale si puntò sull’Aquila di Ligonchio per il prosieguo di OK, come da allora la trasmissione venne chiamata dagli addetti ai lavori per abbreviare.
OK, il prezzo è giusto: i tempi d’oro di Canale 5 con Iva Zanicchi
Iva Zanicchi si calò nella parte della presentatrice di quest’altro gioco con la consueta vivacità, suscitando grandi simpatie tra il pubblico che già la stimava da 20 anni come artista di musica leggera tra le migliori in Italia. Anzi, a causa del costante impegno con OK, il prezzo è giusto, la Zanicchi fu costretta a riprendere in maniera più saltuaria l’attività canora. Ben presto il programma traslocò su Canale 5 e ad un certo punto assunse quella che fu per anni la collocazione ideale, quella del tardo pomeriggio nei giorni feriali (mantenuta anche dal 1996 in poi su Rete 4, sempre con la briosa conduzione di Iva Zanicchi e la stentorea voce fuori campo, per la presentazione sia degli oggetti di cui i concorrenti in studio dovevano individuare l’esatto prezzo (oggetti nascosti dietro una tendina che veniva aperta all’urlo “Apriti, Sesamo!“, parodiato da Nino Frassica in Indietro tutta! con un irresistibile “Apriti, Cesare!”), sia dei ricchi premi in palio per i vincitori, dell’annunciatrice ligure Raffaella Bragazzi. In più, tante belle fanciulle che, a turno, mostravano con molta grazia e un pizzico di sensualità i beni di volta in volta descritti.
Il tramonto dopo Emanuela Folliero e Maria Teresa Ruta e la chiusura nel 2001
Iva Zanicchi abbandonò la trasmissione nel 1999, spinta a fare politica all’interno del Parlamento Europeo: venne rimpiazzata inizialmente da Emanuela Folliero, ossia la voce e il volto per eccellenza di Rete 4, e poi dalla conduttrice torinese Maria Teresa Ruta… ma senza Iva e la stessa Bragazzi, alla quale subentrò la voce di un attore, non fu più la stessa cosa. Nella primavera del 2001, dopo quasi 18 anni di programmazione continua e di ascolti per lungo tempo assai alti, OK, il prezzo è giusto chiuse per sempre.