Nunzia De Girolamo, parla la presidente Rai: “Serviva maggiore cautela”

Nunzia De Girolamo travolta dalle critiche dopo l’ultima puntata di Avanti Popolo e l’intervista alla ragazza vittima di stupro a Palermo

Anche la presidente Rai Marinella Soldi ha dovuto spendere qualche parola dopo l’ondata di indignazione, soprattutto da parte di giornalisti e intellettuali, nei confronti di Nunzia De Girolamo. La conduttrice di Avanti Popolo da giorni è al centro di critiche feroci dopo aver deciso di portare in tv la storia della ragazza vittima di stupro a Palermo, scegliendo di averla personalmente in studio. Un’intervista giudicata inaccettabile e che ha costretto la vittima a ripercorre e rivivere in diretta tv il suo trauma. “Una violenza spettacolarizzata“, avevano scritto giornalisti riunitisi in una lettera accompagnata da una petizione che contava in tutto 300 firme.

“La puntata, come reso noto, è stata preparata a lungo”

Ora il commento sulla vicenda anche della presidente Rai, Marinella Soldi. Così la presidente rispondendo alla lettera che i giornalisti hanno inviato sia alla Rai che all’AgCom: “Il dibattito aperto e il confronto con i cittadini utenti sono la linfa che alimenta, in ogni Paese, la salute dei media di servizio pubblico. È noto che le scelte editoriali non attengono al ruolo di Presidente, ma ci sono casi in cui una riflessione è opportuna, perché riguarda i valori e il ruolo del servizio pubblico. – così la risposta della Soldi – La violenza di genere è una piaga della nostra società, un argomento sensibile che i media devono trattare con particolare accortezza e professionalità, nell’intento di promuovere una cultura del rispetto e contribuire ad una riduzione del fenomeno“.

Poi, entrando nel merito specifico del programma in onda su Rai3, Avanti Popolo: “La puntata, come reso noto, è stata preparata a lungo, coinvolgendo anche una psicologa, ed è stata realizzata con passione dalla redazione e dalla conduttrice. [..] La puntata di Avanti popolo presenta aspetti controversi: policy e Contratto di Servizio indicano una maggiore cautela su temi così delicati. È pur vero che la tv oggi si muove in un contesto più che mai sfaccettato, in cui i social media rompono vecchi equilibri di comunicazione e rappresentazione. Al di là della singola scelta editoriale, abbiamo bisogno di un dibattito nuovo e ampio per servire la causa delle donne e del servizio pubblico“.