MUSICA
Nino D’Angelo, perché ha lasciato Napoli: la Camorra ha sparato due volte contro casa sua
35 anni fa abbandonò (a malincuore) la sua città

Nino D’Angelo: il suo cuore è napoletano, ma ha qualche risentimento per la sua Napoli
Nino D’Angelo è un cantante napoletano, le cui origini sono saldamente ancorate ai vicoletti della Napoli più profonda. Ma, nonostante il grande amore che lo lega alla sua città, Nino è anche consapevole delle grandi problematiche che questa metropoli porta con sé, che sono le stesse che lo hanno costretto a lasciare la città per trasferirsi in luoghi per lui più sicuri.
Nino D’Angelo e lo spiacevole episodio che lo costrinse ad abbandonare la città
Uno dei più grandi problemi che affligge la città di Napoli è la presenza capillare della mafia, più nello specifico della Camorra, organizzazione criminale nata intorno al 17esimo secolo. Ed è proprio a causa di questa che Nino D’Angelo, circa 35 anni fa ha deciso di lasciare la sua città natale per trasferirsi a Roma. Il suo trasloco è legato ad uno spiacevole episodio di cui il cantante è stato vittima e che lo ha definitivamente convinto ad abbandonare la città.
Racconta infatti che, agli esordi della sua carriera, i primi grandi successi da lui conquistati non sono passati inosservati agli occhi della Camorra. Nino è finito sotto il mirino dell’organizzazione criminale, la quale (in nome di non si sa bene cosa) pensava di meritare qualcosa in cambio. Qualcosa che però Nino non era disposto a dare. La Camorra ha quindi sparato contro l’abitazione del cantante, per ben due volte. La seconda volta è stata potenzialmente mortale per il figlio neonato nella culla, visto che il proiettile è entrato nella sua camera.
Nino D’Angelo, ricordando l’accaduto, dice: “Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano. La seconda volta, hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l’ha fatta senza aiuti“.
La dura polemica a Napoli: “Si nasce per non essere niente”
Questo accadimento ha anche compromesso duramente il giudizio che Nino D’Angelo ha verso Napoli: le parole che usa per riferirsi alla città non sono sempre positive, anzi. Analizza i meccanismi profondi che la regolano, mostrandosi poco fiducioso e molto disilluso. Riguardo al ritorno dopo alcuni anni nella sua città dice: “Ora ho trovato il quartiere come l’ho lasciato: uguale. Guardando la disperazione negli occhi delle persone mi sono messo a piangere e ho pensato che oggi sarei stato vecchio così, coi figli che vivono per sopravvivere“. E conclude: “Quelli sono posti in cui si nasce per non essere niente“.

