G-8X9FB2YCC0

GOSSIP

Nicola Savino in cura con l’ipnosi: l’incubo e il trauma a soli 7 mesi

L’amato conduttore confessa di essere ricorso all’ipnosi per liberarsi di un incubo che da tempo lo perseguita

Pubblicato

su

Savino e l’ipnosi per tornare a dormire senza l’incubo

Nicola Savino è stato uno dei fautori del successo della penultima Isola dei Famosi, traslocando però poi su Tv8 per un’avventura tutta sua: intervistato, il conduttore e comico ha confessato di non dormire bene a causa di un incubo ricorrente e di essere ricorso all’ipnosi.

Nicola Savino e l’incubo che lo perseguita

Non sono notti serene per Nicola Savino, l’amato conduttore che ha di recente lasciato Mediaset per trasferirsi da protagonista su Tv8. Intervistato dal Corriere della Sera, Savino ha infatti confessato di avere più di un problema a dormire la notte a causa di un incubo ricorrente che non gli dà pace da anni. Un incubo che lo perseguita e che è diventato un problema serio per Savino, ricorso al parere di un esperto e dell’ipnosi.

Nicola Savino: “Una donna minacciosa, alta 3 metri che…”

Parlando dell’incubo, così Savino ha spiegato: “Una donna minacciosa alta 3 metri che viene verso di me. E chi può vederla così grande? Un bambino di 7 mesi, alto 50 centimetri, proprio com’ero io quando in ospedale l’infermiera – racconta Savino – mi tagliò anche il dito mignolo della mano destra, che poi mi amputarono“. La prima volta che Nicola Savino ha raccontato della perdita del mignolo risale al 2017, anno di una sua intervista a Verissimo. Si trattò di un’amputazione involontaria, aveva spiegato, che risale al 1968 quando Nicola Savino era un bimbo di 7 mesi con un problema di salute.

Perché Nicola Savino non ha un dito: l’incidente in ospedale

Anziché prendere peso, con la crescita, Savino sembrava dimagrire sempre più e furono necessari dei controlli in ospedale. Proprio durante il ricovero di Savino, un’infermiera che avrebbe dovuto cambiargli la flebo con una forbicina, per errore non tagliò solamente la garza ma anche il dito al neonato. “Di notte, nel sonno, grido. Tanto. E spesso“, ha poi sempre raccontato Savino che ora sta provando a superare il trauma con l’aiuto dell’ipnosi: “Sono contento del percorso che sto facendo e, soprattutto, di quello che sto capendo. Spero di risolvere presto“.

Exit mobile version