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MUSICA

Nek prende le difese della sua canzone: “Strumentalizzata a scopo politico”

Il cantante di Sassuolo, dopo tempo, ha ancora qualche sassolino nella scarpa da levarsi

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Nek, a distanza di quasi 30 anni, difende ancora una volta il brano che presentò a Sanremo nel 1993

Nek, dopo tormentoni storici come Laura non c’è e Lascia che io sia, ha esordito come scrittore grazie al libro dal titolo A mani nude, edito da HarperCollins e sugli scaffali dal 14 dicembre. Lungo le pagine ha avuto modo di affrontare anche il grave incidente alla mano avuto con una sega circolare, approfittandone per sfogarsi contro il trattamento che tempo fa ricevette la sua canzone contro l’aborto, In te.

Nek, la difesa del brano In te: “Vittima dell’intolleranza della stampa

Nek annuncia dal suo canale social l’arrivo del suo libro A mani nude. Fonte: Instagram

Sulle pagine del Corriere della Sera, Nek ha raccontato di tutte le esperienze che lo hanno condotto a realizzare A mani nude, in cui ha trasposto su carta anche il grave incidente alla mano che lo ha colpito nel 2020. Durante l’intervista, il cantante si è lanciato anche contro quanto avvenuto tempo fa nei confronti del suo brano antiabortista, presentato nel 1993 al Festival di Sanremo, In te: “Il brano è stato strumentalizzato a scopo politico. Non si trattava più del cantante arrivato per la prima volta a Sanremo ma uno slogan politico da fronteggiare. Tutto quello che ne è scaturito è stata un’intolleranza della stampa che non è andata per il sottile anche negli anni successivi“.

Soffermandosi poi sulla situazione attuale, il cantante ha esposto alcune sue critiche sul mondo artistico attuale: “Oggi è tutto molto veloce. Gli artisti di adesso sono insidiati dal tempo. Oggi sono tutti attenti a chi fa un errore. C’è più interesse alle vicende negative che a quelle positive“.

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