G-8X9FB2YCC0

Trend

Nathaly Caldonazzo racconta la violenza con l’arte: “Vi presento Squartalized”

Un progetto artistico nato per raccontare il dramma della violenza

Pubblicato

su

Per riuscire nell’arduo compito di spiegare le sensazioni causate da una violenza, a volte le parole, per assurdo, non servono. La difficoltà emotiva, il dolore, le sensazioni più intime possono spesso risultare meglio comprensibili attraverso mezzi diversi dal linguaggio parlato, come ad esempio l’arte. Questo è il tentativo fatto da Nathaly Caldonazzo, in collaborazione con Vito Bongiorno, tramite il progetto Squartalized, che vuole esprimere, raccontare, diffondere e spiegare in maniera artistica lo sconquasso emotivo derivante dall’aver subito una violenza.

Nathaly Caldonazzo racconta Squartalized: l’arte spiega il dramma dopo la violenza

Il nome, crasi inglesizzata di squarcio e paralisi, rende perfettamente l’idea dello shock interiore che tante, troppe donne (e ovviamente anche uomini, seppur in netta minoranza) hanno vissuto nel corso della propria vita. A spiegarci meglio questa traduzione artistica è stata proprio Nathaly Caldonazzo.

“Come una donna si sente dopo che ha subito violenza emotiva o fisica”: questo è ciò che Nathaly Caldonazzo vuole rappresentare nelle sue opere. Un’emozione dolorosa, che parte dal corpo e si scaglia su tela, con forza, rabbia e coraggio. Diventa così un cuore braccato da una mano, stretto tra polso e dita, insanguinato, soffocato, ma ancora vivo. Squartalized è simboleggiato da questa opera, parte di una serie più ampia, che sarà rivelata nella sua completezza in una mostra a San Salvatore in Lauro nei primi mesi del 2022.

L’esordio è avvenuto al TheSign, a Roma, con la presentazione della prima opera: “Il simbolo di Squartalized è questa mano che stringe il cuore, ma tutte le parti di quest’opera racconteranno qualcosa di profondo sempre attinente a questa tematica che purtroppo è molto attuale. In primavera sveleremo tutto in una mostra a 360 gradi (che si terrà a San Salvatore in Lauro), ci saranno performance e altre cose. Faremo anche un profumo dedicato in edizione limitata, al quale sta lavorando Angelo Di Sanzio, con note dolci ma con sfumature sanguigne”.

“Così ho tradotto il dolore in arte”

Nathaly ha, nel suo vissuto, avuto modo purtroppo di trovarsi di fronte allo squarcio paralizzante e può spiegarne bene gli effetti: “Una volta che ti hanno squarciato l’anima non sarai mai più lo stesso, è una cosa inevitabile. Dopo è necessaria una fase di rinascita che richiede molto tempo, che bisogna attraversare con tutto il coraggio, la forza e la tenacia possibili. Non si può rimuovere definitivamente perché può tornare in qualsiasi momento della vita, ribussare alla porta. È come una morte, ma che porta a rinascere. Chi riesce a uscirne fuori rimane comunque traumatizzato a vita. Uccide l’anima. Io ho trasformato questo immenso dolore e squarcio in qualcosa di costruttivo. È questo è il messaggio che voglio lanciare alle tante donne e a quella parte di uomini che hanno subito Squartalized” .

“Dobbiamo aiutare sempre di più chi ne ha bisogno”

Nella realizzazione di Squartalized, Nathaly ha lavorato con Vito Bongiorno, che ha potuto così inserire nel progetto anche un punto di vista maschile sull’argomento: “Nel nostro primo incontro ci siamo subito trovati empaticamente su questo discorso che non riguarda solamente la donna. Sicuramente nella maggior parte dei casi sì, ma ricordiamoci che anche gli uomini subiscono violenze, magari più emotive che fisiche. Anche gli uomini subiscono questo squarcio paralizzante”.

Questo lavoro artistico si pone un obiettivo importante e attuale: “Dobbiamo fare tutti nel nostro piccolo qualcosa per poter aiutare sempre di più chi ne ha bisogno. Ognuno deve fare qualcosa perché è una piaga troppo brutta ed è in continuo aumento. Questo mi addolora molto”.

Exit mobile version