morto cesare ragazzi
Morto Cesare Ragazzi, celebre imprenditore e pioniere nel campo delle soluzioni per la calvizie, è scomparso a 83 anni nella sua casa di Bologna a causa di un malore. Il suo nome è stato un’icona negli anni ’70 e ’80 grazie alle sue pubblicità innovative e al celebre slogan «Parola di Cesare Ragazzi». Lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona, e Alessia.
Morto Cesare Ragazzi, nato a Bazzano (Bologna) il 22 agosto 1941, da giovane Cesare Ragazzi coltivava una passione per la musica e faceva parte della band “I Vagabondi” come chitarrista e seconda voce. Tuttavia, fu un’esperienza personale, la perdita dei capelli negli anni ’60, a segnare il suo percorso imprenditoriale.
Traumatizzato dalla calvizie, iniziò a studiare soluzioni innovative per affrontare il problema, fondando un’azienda specializzata in protesi tricologiche. Questi dispositivi non invasivi, che descriveva come «parrucchini di capelli naturali», venivano applicati al cuoio capelluto tramite un nastro adesivo, rivoluzionando il settore.
La sua ascesa imprenditoriale coincise con il boom delle televisioni private negli anni ’80. Cesare Ragazzi diventò il volto del suo marchio, apparendo in pubblicità dove mostrava i suoi prodotti con naturalezza e un pizzico di teatralità:
“Salve, sono Cesare Ragazzi, mi sono messo in testa un’idea meravigliosa.”
Le sue apparizioni televisive, spesso ironiche e memorabili, lo trasformarono in una figura pubblica, con ospitate in programmi come “Quelli che il calcio” e “Passaparola”.
Dopo aver aperto 80 centri in Italia e 8 all’estero, l’azienda di Cesare Ragazzi raggiunse il picco del successo ma andò incontro a difficoltà economiche. Nel 2008, dichiarò bancarotta, e nel 2009 la società fu dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna.
Cesare Ragazzi era sposato con Marta e aveva tre figli:
Era anche nonno, una gioia che aveva condiviso spesso sui social negli ultimi anni.
Cesare Ragazzi è stato una figura citata spesso nella cultura pop italiana. Il suo nome è apparso in film come “Vacanze di Natale” di Carlo Vanzina e nelle canzoni di artisti come Caparezza e J-Ax. Nonostante abbia rifiutato di interpretare sé stesso nel film cult “Arrapaho” degli Squallor, il suo personaggio vi comparve tramite una controfigura.
La morte di Cesare Ragazzi chiude un capitolo importante della storia dell’imprenditoria italiana, ricordandoci un uomo che ha trasformato una sfida personale in un’opportunità per aiutare gli altri, lasciando un segno indelebile nella cultura italiana.
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