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Michele Merlo, i genitori lasciano il paese: “Ci hanno detto di vergognarci”

La rabbia dei genitori di Michele Merlo, costretti a cambiare città

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Michele Merlo: i genitori del cantante costretti a cambiare casa

Confessioni amarissime quelle del papà di Michele Merlo, il giovane cantante morto a 28 anni nel 2021 a causa di una leucemia fulminante: i genitori dell’ex Amici costretti a cambiare casa e a lasciare il loro paese, le conseguenze dell’apertura di un’inchiesta.

Il dramma dei genitori di Michele Merlo: “Abbiamo preferito andarcene”

Sicuramente un epilogo che i genitori di Michele Merlo, già travolti da un dolore enorme, non pensavano di dover mai vivere. “Non pensavamo di arrivare a tanto“, le prime parole rilasciate dai genitori del cantante, morto nel 2021 a causa di una leucemia fulminante. Proprio il 6 giugno scorso la famiglia ha dovuto fare i conti con il secondo anniversario di morte del giovane 28enne, diventato celebre al pubblico dopo aver partecipato a X Factor e ad Amici. Come spiegato dai genitori, è arrivato ora il momento forzato di lasciare il paese d’origine e la propria casa a causa dell’ambiente ostile del circondario.

“Ci hanno tacciato di essere cattive persone”

Non pensavamo di arrivare a sentire ostile il paese in cui abbiamo sempre vissuto – fa sapere il papà di Michele Merlo al Corriere della SeraAbbiamo preferito andarcene. Rosà non è più casa nostra“. Il motivo è da ricondursi proprio all’inchiesta e al processo con un solo imputato per la morte di Michele Merlo, il medito di base. “Ci hanno tacciato di essere cattive persone perché avremmo tentato di attribuire colpe al medico del paese – dichiara il padre Domenico Merlo – ma ci sono le relazioni di 4 medici legali a testimoniare che nei confronti di nostro figlio c’è stata una negligenza, un errore“.

L’inchiesta e il processo dopo la morte di Michele nel 2021

Non c’è voglia di vendicarsi, né voglia di rovinare la vita a nessuno ma solamente profondo dolore nel cuore, incancellabile, per la morte del figlio. “Non abbiamo nessuna intenzione di accanirci contro un medico – aggiunge – un professionista stimato da tutti e che peraltro è ancora il mio medico. Tutti però sappiamo che 2 anni fa bastava prescrivere un emocromo per individuare subito la patologia che ha ucciso Michele“. Così, la scelta di lasciare Rosà per trasferirsi a Bassano. “Ci ha detto persino di vergognarci – così il padre, riportando le parole del sindaco – perché forse pensa che il nostro sia un accanimento, ma non è così“.

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