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Michela Murgia: “Le persone prima di tutto”, i primi scatti del matrimonio queer
I primi scatti e le prime parole della scrittrice
Michela Murgia: i primi scatti del matrimonio queer
Michela Murgia ha celebrato il suo matrimonio queer, con Lorenzo Terenzi. Un matrimonio diverso da quello tradizionale, che vuole essere in qualche modo anche atto, reazione (forse), politica. La scrittrice ha voluto semplicemente celebrare l’amore nel giardino della sua casa romana, con al fianco le persone della sua vita.
Abiti bianchi per tutti e anelli matrimoniali al dito, ancora per tutti. Sul vestito bianco della sposa, poi, si può leggere la frase “God save the Queer”, a testimonianza della forza di volontà nel voler parlare di temi complessi quanto necessari. Gli abiti portano una firma importante nel mondo della moda, e cioè Dior.
Dopo il primo matrimonio con rito civile, ecco arrivare quello personale
Michela Murgia voleva un matrimonio queer: delle nozze la cui celebrazione potesse essere sentita vicina da tutte le persone che hanno deciso di prendervi parte. Così è stato, dopo il primo matrimonio con rito civile dell’ultimo periodo che la stessa scrittrice ha definito con rammarico un atto fatto “controvoglia”. E non c’è cosa peggiore, di trovarsi in situazioni umane nelle quali non ci si riconosce.
Un matrimonio che accoglie la diversità e la rende “normale”, se questo aggettivo può davvero fare a questo caso, ed in generale essere opportuno. Un matrimonio che è vera felicità perché rispecchia il sentire di tutti i partecipanti. Ancora, un matrimonio che è atto politico e ferma convinzione e divulgazione dei propri ideali anche in momenti in cui sembra molto difficile prendere posizione e mantenerla.