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MUSICA

Massimo Ranieri al Festival di Sanremo: 7 curiosità sul poliedrico artista partenopeo

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In principio Gianni Rock scopre l’America

Cinquantaquattro anni dopo la sua “prima volta” al Festival, ancora ospitato nel Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, e a trentaquattro trascorsi dal trionfo all’Ariston con quella Perdere l’amore che lo rilanciò alla grande come cantante dopo anni di relativo silenzio, Massimo Ranieri è di nuovo in gara al certame canoro rivierasco. Scopriamo sette cose di lui che forse non tutti sanno

Giovanni Calone, oltre a svolgere fin da ragazzino svariati mestieri, tra cui lo strillone di giornali, si fa notare a Napoli e dintorni come cantante in erba molto promettente. Scritturato dalla casa discografica partenopea Zeus, nel 1964, appena tredicenne, incide i primi quattro 45 giri con il nome d’arte di Gianni Rock. Si tratta di mediocri canzoni strappalacrime, con titoli come Lassù qualcuno mi ama e Preghiera, ma gli bastano per esibirsi anche in un teatro di Brooklyn stracolmo di italiani emigrati negli Stati Uniti d’America

Da Gianni Rock a Massimo Ranieri (complice Pippo Baudo)

Dopo la muta di voce, il quindicenne Giovanni viene scritturato dalla casa discografica milanese CGD e diventa Ranieri (il nome Massimo arriverà poco dopo), in omaggio al Principe di Montecarlo marito dell’attrice nordamericana Grace Kelly. Il primo 45 giri contiene un rifacimento della versione italiana della canzone da un film statunitense strappalacrime del 1955, L’amore è una cosa meravigliosa, e la composizione originale Bene mio. Entrambi i brani vengono presentati in TV sia a Settevoci, programma domenicale condotto da Pippo Baudo, che a Scala Reale, torneo canoro a squadre che temporaneamente prende il posto di Canzonissima

Rose rosse, in origine anonimo lato B

Nella primavera del 1969 esce un 45 giri che contiene sul lato A Il mio amore resta sempre Teresa, brano di origine inglese, e sul retro Rose rosse, canzone melodica all’italiana che, già pubblicata per errore e in poche copie a fine ’68, sembra convincere poco. Invece, in occasione del Cantagiro dell’estate successiva, Massimo Ranieri si iscrive con Rose rosse e vince a mani basse quasi tutte le tappe, fino all’incontro finale di Recoaro Terme. E’ un trionfo, tanto che da quel momento la CGD pubblica le ristampe del disco promuovendo Rose rosse a facciata A

L’incontro con Anna Magnani

Il rapporto tra Massimo Ranieri e il cinema incomincia presto: nel 1970 egli è Metello nell’omonimo film di Mauro Bolognini tratto dal romanzo di Vasco Pratolini. La partner femminile è Ottavia Piccolo, il cui fidanzato Rodolfo Baldini, essendo toscano, doppia Ranieri (il film è ambientato a Firenze). Calone invece si doppia direttamente in occasione del telefilm di Alfredo Giannetti La sciantosa (1971), la cui protagonista è la grande Anna Magnani che, in una pausa della lavorazione, commuove il giovane Massimo intonando per lui la canzone napoletana Reginella, da lei eseguita alla chitarra

Massimo Ranieri canta per… la pasta

La sera di domenica 9 gennaio 1972 va in onda in TV il primo Carosello pubblicitario interpretato da Massimo Ranieri per il più importante pastificio italiano. In ogni episodio l’artista napoletano canta un suo successo e poi, nel “codino”, invita le telespettatrici a fare “la prova del fuoco” per garantire la miglior cottura di quella pasta. Ranieri resterà legato a quel marchio alimentare fino al 1974. Alcuni di quei filmati pubblicitari saranno diretti dal regista statunitense Richard Lester (quello dei film dei Beatles), in quel periodo attivo in Italia proprio nel giro di Carosello

Gli omaggi in teatro del giovane Ranieri alla grande canzone napoletana

Durante il primo periodo di grande successo, Massimo Ranieri è protagonista di tre spettacoli, tutti e tre sia ripresi dalle telecamere della RAI che incisi su disco dai tecnici della CGD, il cui comune denominatore è la grande canzone napoletana, amata in tutto il mondo. Si tratta di ‘O surdato ‘nnammurato (1972), presentato alla vigilia della partenza per un servizio militare che durerà pochi mesi, Napulammore (1974) e Macchie ‘e culore (1976)

Dal doppiaggio di una versione televisiva di Romeo e Giulietta di Shakespeare al telefilm Atto d’amore

Tra i numerosi impegni cinematografici e teatrali che vedono Massimo Ranieri attivo negli anni in cui lascia temporaneamente la canzone, vale la pena citare due esperienze non da tutti ricordate: il doppiaggio del personaggio di Mercuzio nella versione italiana di una produzione della BBC-TV inglese della tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, trasmessa nel 1984 da Raitre, e il ruolo di un detenuto in libertà ogni domenica per buona condotta, protagonista del telefilm drammatico del 1986 Atto d’amore, accanto ad Eleonora Giorgi, per la regia di Alfredo Giannetti

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