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Marino Bartoletti e gli audio di Vialli: era davvero necessario renderli pubblici?

Le ultime parole, che ultime non sono, a chi servono davvero?

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gianluca vialli

Cosa ci spinge a fare a gara di intimità col defunto?

La morte di Gianluca Vialli ha profondamente scosso migliaia di persone, appassionate di calcio e non, che nutrivano un sincero affetto per un uomo che da tempo lottava contro una malattia terribile. Naturalmente, chi lo ha conosciuto personalmente, per motivi privati e/o professionali, ha risentito con ancor più forza della sua scomparsa. Tra questi ultimi è sicuramente incluso Marino Bartoletti, giornalista ben vicino alle vicende del pallone e dei suoi protagonisti e dunque anche a Gianluca Vialli, del quale era in qualche modo amico.

La scelta di Marino Bartoletti, condividere le parole di Vialli, a chi fa bene?

Preso atto di questo, del sincero dolore e della verissima commozione per la perdita, resta però discutibile la scelta fatta da Bartoletti di rendere pubblico un messaggio audio inviatogli un mese fa proprio da Gianluca Vialli. La mala fede è esclusa, perché Marino Bartoletti è persona tale da non essere nemmeno sfiorato da quest’ombra. Ad ogni modo, il gesto ha un retrogusto amaro, che esplode dopo la superficiale ed immediata boccata di dolcezza.

L’audio di Gianluca Vialli a Marino Bartoletti e il “Forza Sinisa” di Mimun

Pare essere più una pessima abitudine quella che, come in questo caso, porta, al momento di dipartite varie, a scatenare la gara alla rivendicazione dell’intimità col defunto. Qualcosa di simile è quanto accaduto poche settimane fa, quando Clemente Mimun ha sfoggiato un poderoso “Forza Sinisa” su Twitter. Non una notizia, non una voglia di condividere un dolore, più che altro un telegramma atto a far notare il differente grado di “parentela” col sofferente. “Io so, voi no. Io so perché sono amico, voi non siete amici quanto me”, questo quel che sembra il meccanismo subcoscienziale alla base di tali manifestazioni di affetto. Perché almeno questo diamo per scontato che ci sia.

Le parole magiche

Il messaggio di Gianluca Vialli non aggiunge nulla su di lui. Non fa altro che confermare (purtroppo inutilmente) la sua voglia di vivere, la speranza di non soccombere alla malattia. Non contiene messaggi che Gianluca avrebbe voluto diffondere e che non è riuscito a fare. Nulla di tutto questo, nessun gioco tale da far valere la candela. Però contiene le parole magiche: “Ciao Marino”.

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