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TV e SPETTACOLO

Marco Columbro su Rai2: “Grazie all’ictus hanno scoperto un aneurisma”

Marco Columbro racconta come è cambiata la sua vita dopo il coma negli anni Duemila

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Marco Columbro: il ritorno in tv, ospite di Diaco a Bella Ma’

Sono confessioni certe molto sofferte quelle di Marco Columbro, attore e conduttore televisivo da tempo sparito del tutto dal piccolo schermo: ospite di Diaco a Bella Ma’, il volto dello spettacolo ha raccontato come è cambiata la sua vita dopo l’ictus e il coma.

Marco Columbro: l’ictus e poi il coma, una vita stravolta

È un vero e proprio ritorno quello di Marco Columbro sul piccolo schermo su Rai2, ospite fortemente voluto da Pierluigi Diaco a Bella Ma’. Un ritorno dopo un’assenza lunga anni, quasi 20. Bisogna tornare infatti all’inizio degli anni Duemila per ritrovare Columbro in tv ma anche per parlare di quello che è spiacevolmente successo. Era il 7 dicembre del 2001 quando Columbro, in visita a Biella, accusava un malore: un aneurisma cerebrale. Trasferito in ospedale d’urgenza Columbro ha lottato tra la vita e la morte, rimanendo in coma per un mese.

La vita dopo il coma: “Grazie a quell’ictus hanno scoperto un aneurisma”

Ospite di Diaco, Columbro è tornato proprio su quel tragico momento, il ricordo del coma e di tutto quello che è successo subito dopo. Una vita del tutto stravolta. “È difficile da spiegare, ma ti senti frammentato. Non sapevo più chi fossi. Poi non riuscivo a fare cose banali, come saltare a piedi uniti, e parlavo rallentato: ero preoccupato di non poter tornare a fare teatro“, ha dichiarato Columbro. Tornato in tv l’anno successivo, nel 2002, nel 2003 il conduttore ha deciso definitivamente di abbandonare il piccolo schermo preferendo continuare la sua carriera a teatro. “Ho dovuto imparare nuovamente a fare tutto: la barba, camminare, usare le posate, come fossi un bambino che nasce in un corpo da adulto, ma con la mente a pezzi. Grazie a quell’ictus, però, i dottori hanno scoperto un aneurisma che avevo nel cervello e che probabilmente mi sarebbe stato fatale“, così poi concludendo.

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