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Marcell Jacobs spara a zero su Fedez: “Non gliene fregava niente”
Vecchi rancori tra Marcell Jacobs e Fedez: le amare considerazioni del campione olimpico
Marcell Jacobs: vecchi rancori proprio con Fedez
Continuano ad esserci tensioni e rancori tra il campione olimpico Marcell Jacobs e nientemeno che Fedez: un contratto che li avvicinava in passato continua a far chiacchierare e non poco, lo sportivo rompe il silenzio spiegando il perché di quella rumorosa frattura dal rapper.
Jacobs e Fedez: cos’è successo e cosa c’entra la Doom
Fedez e Marcell Jacobs e no, non stiamo parlando di una nuova puntata di Muschio Selvaggio, il podcast del rapper. In passato Fedez e Jacobs anzi, si sono trovati proprio allo stesso tavolo ma per stipulare un accordo, un contratto tra lo sportivo e l’agenzia Doom, società di comunicazione che fa capo proprio a Fedez. Era stato Jacobs ad affidarsi al marito della Ferragni sperando che quell’investimento avrebbe sicuramente accresciuto il suo successo, curato la sua immagine e gli avrebbe fatto tornare indietro non poca visibilità. Tanta disillusione però oggi per l’uomo più veloce al mondo che si sente tradito dal modus operandi di Fedez e della sua società che anzi, lo avrebbero del tutto abbandonato.
Marcell Jacobs: “Promettevano soldi e numeri”
“Nel 2018 mi ero affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità“, ha confessato il campione olimpico oggi a La Stampa. “Ma non hanno mai sviluppato un progetto. Pensavo fossero pronti a un mio eventuale grande risultato, ma non è stato così“, ha continuato. Il riferimento è nello specifico proprio alla gloriosa vittoria di Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo. “Quando ho vinto, mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente“, ha dichiarato il campione. Insomma, affatto buona pubblicità per la Doom di Fedez, anzi. “Ho cambiato e quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza“, la chiude così Jacobs. Tanto amaro in bocca per una corsa verso un traguardo che però forse non c’era.