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Mara Maionchi: la brutta discussione che le ha fatto ottenere il posto a X Factor

A rivelare l’aneddoto è stata proprio la stessa Mara

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Mara Maionchi e X Factor: un connubio perfetto

Mara Maionchi ed X Factor sono diventati, nel tempo, un connubio veramente perfetto. É impossibile pensare al programma su Sky (inizialmente su Rai2) senza che venga in mente la produttrice discografica, almeno per un momento. Non solo lei, ma soprattutto il carattere – forte e deciso – della conduttrice radiofonica bolognese (82 anni).

L’aneddoto raccontato dalla conduttrice: come ha avuto il posto nel programma

É stata la stessa Mara Maionchi a raccontare come ha ottenuto il posto a X Factor, nel ruolo di giudice. Si deve quindi tornare indietro nel tempo di parecchi anni: era il 2008 e la trasmissione era alla ricerca di un giudice che nella vita lavorasse come discografico. Queste le parole della Maionchi, intervistata per Il Corriere della Sera: “Giorgio Gori mi aveva appena chiamata a fare la prova. Arriva una tipa, giovanissima e pure bravina. Lei ci dice che avrebbe cantato Janis Joplin, convinta che nessuno di noi giurati sapesse chi era. La lasciai finire (…). Ma come si permette di dire che noi discografici siamo ignoranti?“. A quel punto il posto nella trasmissione fu assicurato: “Come andò a finire? Gori mi disseMara, il posto da giudice è tuo‘”.

Maggiori dettagli circa la discussione

Di questa stessa discussione, come riporta Biccy, Mara Maionchi ha anche parlato ospite a PoretCast di Giacomo Poretti. In quell’occasione, la conduttrice radiofonica ha aggiunto ulteriori dettagli circa la discussione. “Ho fatto un provino per X Factor, eravamo in 12 ed è entrata una ragazza. Lei dice ‘adesso io canterò un pezzo di una cantante americana formidabile che voi naturalmente conoscerete poco ma che è stata una grande star’. Io ho detto ‘orca, chissà che farà’. Canta e fa un pezzo di Janis Joplin. Non aspettavo altro che finisse. Finito le dico ‘senti testa di caz*o come ti permetti di dire che noi siamo ignoranti e alooora’”. Il resto è storia.

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