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Lucrezia Lante della Rovere e Marina Ripa di Meana: “Lo scontro era feroce”
Le parole di Lucrezia Lante della Rovere sul travagliato rapporto con la madre
Lucrezia Lante della Rovere: le confessioni sul rapporto con la madre
Lucrezia Lante della Rovere ha di recente parlato del travagliato rapporto con la madre, nonché celebre stilista che risponde al nome di Marina Ripa di Meana. Non solo stilista, anche scrittrice e non di meno, attivista. Lucrezia, oggi 56 anni, è un’attrice ed ex modella, ma anche scrittrice. Il 27 settembre, infatti, nelle librerie uscirà l’autobiografia Apnea. La mia storia. Nel frattempo, la figlia di Marina Ripa di Meana ha concesso un’intervista a Repubblica, nella quale ha sviscerato soprattutto il chiacchieratissimo rapporto con la madre.
“Si mangiava la vita”
Lucrezia Lante della Rovere ha quindi raccontato il suo rapporto con la madre, scomparsa nel 2018 dopo aver combattuto per lungo tempo contro il cancro. Partendo dalla sua atipica famiglia: “Quando a scuola mi chiedevano ‘che fanno i tuoi?’, ero in imbarazzo. Papà nobile, ma senza mezzi, problemi di alcol e manesco. Mia madre che comprava le stoffine e si faceva fare i vestiti dalla portinaia. Poi era andata sull’appartamento sull’Appia. Si mangiava la vita, ma viveva al di sopra delle sue possibilità, giocando con la vita“.
Da bambina, ha ammesso Lucrezia, avrebbe voluto la normalità, eppure nella vita adulta non l’ha mai cercata. “Per una vita mi sono sentita sbagliata, ora sono fiera di ciò che sono diventata“. Sempre sulla madre, ancora Lante della Rovere: “Le mamme vanno perdonate. Era un’aliena“. Qualche parola anche sulla malattia che ha afflitto per ben 16 anni Marina Ripa di Meana: “Quando stava bene eravamo molto più conflittuali, lo scontro era feroce. Ma anche lei è cambiata moltissimo, abbiamo provato a riavvicinarci“.
Lucrezia Lante della Rovere su Marina Ripa di Meana: “Era il terremoto”
Lucrezia è tornata ancora ai ricordi, citando quel video che la madre fece sulla sedazione profonda, prima di morire. “Era un video forte, e lei morì dopo poche ore. Anche quello era contraddittorio: lei non ha avuto suicidio assistito, la sofferenza se l’è fatta tutta. Ma la sua battaglia ‘dateci la dignità per morire’, era giusta, in questo paese cattolico in cui non ti danno la possibilità. Io però volevo proteggerla“
Ancora: “Era il terremoto, una valanga, una slavina“. Eppure, Lucrezia Lante della Rovere ha ammesso che tra tanta spregiudicatezza non c’era posto per lei: “Non c’era dialogo tra noi, non mi portava dal ginecologo, mi sgridava se dormivo col fidanzato. Era spregiudicata e moderna, ma non con me“.