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Luca Tommassini, i sofferti ricordi d’infanzia: “Sono stato cresciuto a schiaffi e pugni”
La tragica testimonianza del coreografo di Madonna e Michael Jackson
Luca Tommassini, coreografo e ballerino, ha parlato di alcuni momenti privati e di gioventù prima che la sua straordinaria carriera esplodesse negli Stati Uniti e lo portasse a lavorare con star internazionali come Madonna, Michael Jackson, Janet Jackson, Geri Halliwell e Prince.
Una testimonianza toccante e sofferta, lungo i ricordi amorevoli relativi al suo rapporto con la madre e quelli più dolorosi circa la violenza di cui erano entrambi vittime costantemente dal padre.
Luca Tommassini: “Quando non mi maltrattava, mio padre mi ignorava“
In una recentissima intervista apparsa su Vanity Fair, il coreografo Luca Tommassini si è lasciato andare ad alcuni difficili ricordi legati alla sua infanzia e alla violenza subita da lui e sua madre, a causa del padre violento: “La violenza, a casa nostra, era un fatto quotidiano. Sono stato cresciuto a schiaffi e pugni. Quando non mi maltrattava, mio padre mi ignorava“.
Frammenti di vita che riaffiorano e risalgono in superficie, portando a galla gli istanti tragici di quei momenti passati ma, forse, mai superati da Tommassini: “Poco tempo prima che morisse d’infarto, in macchina, mi disse che gli dispiaceva per quello che aveva fatto a me e alla mamma. Non era più in salute, si rigettava fragile e probabilmente, sentendosi in colpa, voleva ripulirsi la coscienza“.
Le violenze subite dalla madre: “Era andata in coma”
Nel corso dell’intervista, Tommassini ha confessato l’enorme sofferenza che ha segnato il suo passato e non solamente il suo ma anche quello dell’amata madre: “Quello che ho patito di più è stata la violenza sulla mia mamma. Ho assistito agli abusi per ogni singolo giorno, per diversi anni, prima di cominciare a reagire“. Tanti i momenti drammatici, ma forse uno si differenzia, in negativo, sugli altri: “Papà ‘dimenticava’ sempre di lasciarci i soldi per la spesa, così una volta ho accompagnato mamma nell’officina dove lui lavorava [..] Papà l’ha colpita con calcio alle spalle, e lei è rimasta immobile. Era andata in coma. Mi sono trovato in ospedale solo con lei“.